“A Roma mi ha rovinato Giannini, mi si è messo contro, lui e Massaro non mi passavano mai la palla”. Pesante e diretta l’accusa di Renato Portaluppi, ex calciatore della Roma della fine degli anni 80 dove non riuscì a brillare come Dino Viola e Nils Liedholm avevano sperato al momento del suo acquisto, oggi allenatore del Gremio, recente campione della Coppa Libertadores. Il tecnico brasiliano in una lunga intervista, ha ripercorso alcune tappe della sua carriera, tra cui quella non felicissima alla Roma (30 presenze e 4 gol) con i tifosi giallorossi che al Flaminio esposero anche uno striscione dopo mesi di vana attesa: “Renato ridacce Cochi”.
LA RISPOSTA DEL PRINCIPE – L’ex capitano della Roma – Giuseppe Giannini – ha risposto così col sorriso sulle labbra all’illogica e folkloristica accusa dell’ex compagno brasiliano: “Non ho mai avuto problemi con Renato. Accadde solo un episodio in campo, quando in un derby, a seguito di un gol di Di Canio, rimproverai Renato per non esser rientrato in difesa. Mi rispose a tono che lui era un attaccante e che non era tenuto a rientrare. Era un ragazzo simpatico – prosegue Giannini ai microfoni di Centro Suono Sport – nelle partitine scommettevamo che se uno perdeva doveva portare in braccio per 50 metri l’altro, spesso e volentieri perdeva, forse si è arrabbiato per questo. A volte non era molto lucido, non voglio infierire. Ho giocato 16 anni alla Roma, credo sia stato l’unico calciatore nella mia carriera giallorossa ad arrivare ubriaco all’allenamento mattutino, in queste occasioni Liedholm lo faceva prendere e portare al riparo da occhi indiscreti. Con tutto il rispetto per lui, che ha anche vinto in questi giorni da allenatore e sta facendo ottime cose, ma tirare melma gratuita su altre persone, mi sembra esagerato. Mi dispiace perchè nei momenti di difficoltà alla Roma sono stato uno dei pochi a sostenerlo, da capitano come era giusto che fosse”.