I demoni del tifo becero sono riapparsi ieri intorno all’ora di pranzo sull’Autostrada del Sole nei pressi di Arezzo, all’altezza di Monte San Savino, dove nello stesso autogrill Badia al Pino in cui nel 2007 fu ucciso il tifoso laziale Gabriele Sandri è andato in scena un scontro tra i sostenitori del Napoli, in viaggio verso Genova, e quelli della Roma, diretti a Milano. Un duello che non sembra essere stato affatto casuale, perché l’appuntamento nella stazione “maledetta”, secondo chi indaga, gli ultras rivali se lo sarebbero dati per una sorta di resa dei conti a lungo rinviata. Dal lancio di oggetti contundenti da parte dei napoletani sulle corsie in direzione Nord, su cui stavano passando decine di veicoli, non solo dei romanisti, è poi scaturita una maxi-rissa all’interno della stazione di servizio, al culmine della quale un tifoso della Roma è stato accoltellato, ricoverato in codice giallo ad Arezzo (non è grave) e piantonato in stato di arresto per rissa aggravata.
Come scrive la Gazzetta dello Sport, solo l’intervento degli agenti ha evitato conseguenze peggiori lungo il tratto autostradale, bloccato per 50′ per scongiurare altri rischi per gli automobilisti. Proprio il timore di nuovi incidenti tra napoletani e romanisti aveva indotto la questura a rafforzare il servizio d’ordine nelle stazioni di Badia al Pino e Arno. E quel che si temeva potesse succedere è accaduto davvero, per quell’odio tra le due tifoserie che risale alla morte nel 2014 del supporter azzurro Ciro Esposito a Roma per mano dell’ultras giallorosso Daniele De Santis. 350 tifosi campani, presidiata la stazione, hanno teso un “agguato” ai rivali, iniziando a lanciare oggetti verso le auto sulla carreggiata. I rivali romanisti in transito, probabilmente avvisati della presenza dei napoletani, hanno così rallentato la marcia fino a fermarsi all’altezza dell’area di sosta, confluendo all’interno: lì gli ultras si sono affrontati col volto coperto – diversi i contusi -, lanciandosi pure petardi e fumogeni vicino alle pompe di benzina. Dopo 15′ i romanisti sono ripartiti, mentre i napoletani sono rimasti nell’area e in seguito scortati fino a Genova, dove gli agenti ne hanno identificato un’ottantina: oggi i primi arresti differiti.
Il governo ha reagito con sdegno. «Questi non sono tifosi. Paghino tutti idanni di tasca loro, e mai più allo stadio», ha commentato il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini. Duro il ministro dello Sport, Andrea Abodi: «Nel 2023, paga chi sbaglia e mi auguro succeda anche per i teppisti che si sono scontrati sull’A1». E il titolare del Viminale, Matteo Piantedosi, ha confermato la linea della severità contro il tifo violento.