IL MESSAGGERO (S. CARINA) – «Spero che Tottigiochi sino a 50 anni», si è augurato martedì Paulo Roberto Falcao. L’impressione invece è che al netto dell’auspicio del Divino’ e degli aut aut di Spalletti («Se Totti non rinnova, nemmeno se vinco il triplete rimango») sarà meglio godersi serate come quelle di oggi con il Villarreal, perché il futuro di Francesco mai come stavolta appare incerto. Soprattutto perché analizzando l’impiego ottenuto in questa stagione, Totti già sembra avviato a muoversi come un dirigente e soprattutto come uomo immagine del club. Del resto, pur non volendolo, qualunque cosa fa si trasforma in notizia. Dalla vicenda sul nuovo stadio che prima d’impantanarsi aveva visto proprio in un suo tweet alla sindaca Raggi, una delle poche repliche da parte del primo cittadino che lo aveva invitato addirittura in Campidoglio. Oppure l’esibizione a Sanremo dove con la battuta sul piccione, era riuscito a catalizzare l’attenzione dei media per una settimana.
RITORNO DALL’INIZIO – Questa sera Totti parte titolare. In questa stagione è accaduto soltanto cinque volte (in campionato col Crotone, in Coppa Italia contro il Cesena e in Europa League nelle due gare con l’Astra Giurgiu e con l’Austria Vienna all’Olimpico), sempre in partite con un coefficiente di difficoltà medio-basso. La sesta è stata annunciata da Spalletti che ha dato anche qualche altra indicazione sulla formazione: «Salah e Dzeko riposano. Giocano gente come Vermaelen, Jesus, Paredes, Perotti, El Shaarawy e Mario Rui. Se li volete chiamare riserve, fate pure». Totti, ormai, non può essere definito diversamente. E nelle parole rivolte a Spalletti prima di entrare sul 3-0 con il Torino, «Aho, so’ 7 minuti», c’è un po’ tutto quello che sta provando l’icona giallorossa, relegato a giocare spezzoni di gara a risultato acquisito oppure partite di secondo piano. Impiegato appena 685 minuti in stagione, Francesco è riuscito a segnare tre gol, tutti su rigore. Ora cerca la rete su azione che gli manca da dieci mesi (Roma-Torino dello scorso 20 aprile ) e quella in Europa League dove non segna dal 2009 (Roma-Basilea 2-1). Un gol per tornare a sentirsi, almeno una sera, protagonista sì ma in campo.