IL ROMANISTA – A.F.FERRARI – «Vogliamo contattare Francesco Totti per chiedergli se vuole che venga raffigurata un’altra immagine o riprorporre la stessa». L’immagine in questione è quella del murale che da 11 anni era diventato un simbolo romanista al rione Monti. L’atto vandalico con cui sono state coperti di vernice il volto e la fascia del capitano continua a far discutere in città. Orlando Corsetti, presidente del I Municipio (quello di pertinenza del murale) non ha perso tempo e si è già messo in moto per restituire al rione e alla città il dipinto:«Stiamo cercando – dice a Il Romanista- di contattare l’autore o gli autori del murale per ricrearlo a nostre spese».
L’immagine la conoscono tutti, forse non tutti però ricordano che l’esultanza raffigurata è quella che Francesco Totti fece in occasione di un suo gol contro il Napoli allo stadio Olimpico nel 2001, anno del terzo scudetto della Roma. Un anno che, ovviamente, è entrato nel cuore di tutti i tifosi giallorossi che, quindi, hanno ancor più mal digerito lo scempio compiuto da presunti tifosi laziali (lo sfregio è stato firmato con la sigla “SSL”). Scempio a cui, come detto, anche il I Municipio vuole porre rimedio contattando l’autore del murale. Nel caso in cui ciò non dovesse essere possibile, o l’autore non potesse, è già pronta l’alternativa: «Abbiamo già sentito cinque professionisti per chiedere la loro disponibilità per intervenire. Due di loro ci hanno già detto di sì. Entrambi sono pronti a riproporre il murale».[…]
Per quanto riguarda l’iniziativa proposta da Il Romanista di colorare con altrettanti murale le facciate dei palazzi di Roma chi si trovano in situazioni di degrado, il presidente Corsetti si è detto disponibile a mettere in pratica questa inziativa nel suo Municipio: «Qualche tempo fa noi abbiamo concesso, nel quartiere Testaccio, un muro di nostra proprietà chiedendo a diversi artisti di fare dei murales per tirarlo fuori da una situazione di grigiume, di degrado. Costi? È tutto gratuito. Serve solo una autorizzazione formale. L’artista andrebbe a pagare solo il materiale. I tempi sono quelli della burocrazia: in un paio di settimane si fa tutto».