Rui Patricio, Mancini, Ndicka, Llorente, Kristensen, Cristante, Sanches, Paredes, Spinazzola, Lukaku e Dybala. Con questa formazione, il 17 settembre di un anno fa, la Roma affrontò l’Empoli nella prima giornata dopo la sosta per le nazionali.
Domenica prossima la squadra che scenderà in campo a Genova, alla ripresa del campionato, sarà profondamente diversa. La rivoluzione si è concretizzata con l’arrivo di 12 nuovi calciatori, a cui vanno aggiunti alcuni cambi che si erano resi necessari già dalla seconda parte delle scorsa stagione, quando c’è stato l’avvicendamento tra Mourinho e De Rossi. Contro la formazione di Gilardino potrebbero scendere in campo questi 11 – Svilar, Celik, Mancini, Hermoso, Angeliño, Koné, Paredes, Pellegrini, Soulé, Dovbyk, Saelemaekers – schierati col 4-3-3 che è il modulo che DDR ha dimostrato di preferire, ma che potrebbe subire delle modifiche quando avrà il tempo e il modo di lavorare a fondo con tutti i nuovi.
Come scrive il Corriere della Sera, se così fosse, sarebbero 9 (8 se consideriamo che Pellegrini era assente per infortunio) i titolari nuovi, senza contare Hummels che scalpita e Le Fée, al rientro dopo un leggero infortunio muscolare, che potrebbero portare a 10 i cambi.
Una squadra nuova, che De Rossi sta cercando di assemblare, un progetto tattico che ha subito delle modifiche in corsa durante l’estate in due momenti specifici: il primo è stato quando Dybala ha prima accettato e poi rifiutato l’Arabia Saudita, scombinando i piani finanziari e tattici della società, che aveva già preso il suo sostituto Soulé, e dell’allenatore, che lo reputa poco adatto al 4-3-3; il secondo momento, a mercato praticamente chiuso, è stato il mancato superamento delle visite mediche da parte di Danso, che ha costretto il ds Ghisolfi a correre ai ripari ingaggiando la coppia di svincolati Hummels e Hermoso.