“No, non ho pianto ma mi sono commosso. Non erano lacrime, forse era qualcosa di peggio. Io ci ho sperato fino all’ultimo”. Il presidente del Coni Giovanni Malagò commenta così la rinuncia definitiva ai Giochi del 2024. Lo ha fatto ai microfoni di Radio 24, dove ha aggiunto: “Il processo di candidatura si è interrotto da questa settimana, sono stati spesi circa 13 milioni di euro. Spese non recuperabili“. Un piano B? C’è o ci poteva essere: portare avanti la candidatura a prescindere dal Comune. Ma l’abbiamo scartato”.
Dall’argomento Olimpiadi al tema nuovo stadio il passo è breve. “Viste le motivazioni date in tema di Olimpiadi, credo onestamente che sullo stadio della Roma qualche contraddizione ci potrà essere. Io sono un fautore di ogni realizzazione di infrastrutture sportive. Di discorsi legati a cubature non mi voglio occupare. Ogni società deve avere un suo stadio“.
Inevitabile, di conseguenza, un riferimento a Totti. “Non sarei così sicuro che questo sarà il suo ultimo anno. Ho letto che sta pensando di fare l’allenatore e anche per me è stata una novità. Come sarà la Roma senza di lui? Uno ad un certo momento ci si deve abituare”.