Sette i nomi attorno a cui ruota il lavoro di Tiago Pinto, che vede la questione rinnovi in stand by per evitare di intervenire a stagione in corso e suscitare malumori nella piazza, stanca di vedere i calciatori ricompensati nonostante prestazioni in chiaroscuro. Il prolungamento di Henrikh Mkhitaryan, però, non può aspettare: l’armeno vedrà il proprio accordo con la Roma scadere a giugno, ma le voci che lo volevano lontano dalla Capitale si sono via via allontanate. Il passaggio alla difesa a 3 ha fatto lievitare le sue prestazioni e la situazione politica che coinvolge la Russia ha allontanato la possibilità di vederlo approdare al Krasnodar o allo Spartak Mosca, sue pretendenti.
Come scrive la Gazzetta dello Sport, cronologicamente, dopo quella dell’armeno, le situazioni più impellenti sono quelle di El Shaarawy e Smalling – scadenza 2023 -: se non dovessero rinnovare a stretto giro, i due potrebbero partire già a giugno per evitare un addio che non frutti alla Roma un incasso congruo. Più facile un prolungamento fino al 2024 per patrimonializzare. Poi ci sono quelli che vanno in scadenza nel 2024, tra cui fino a qualche giorno fa era presente anche Mancini. Che, però, ha visto rinnovato il suo contratto fino al 2026, seppur alle stesse condizioni di prima. Ecco perché a giugno ci si siederà anche con lui, per allungarlo fino al 2027 a condizioni diverse (circa 3 milioni a stagione). Il caso più spinoso resta quello di Nicolò Zaniolo, con il giocatore che vuole arrivare a guadagnare 4 milioni di euro con bonus facili.
Tutto fermo per Cristante e Veretout: i colloqui con i rispettivi agenti sono stati interlocutori, e al momento si è lontanissimi da una fumata bianca. La Roma sa che con i 2 si può far cassa e, al momento, non sono moltissimi i giocatori con cui si riuscirebbe a dare una sistemata ai conti.