Roma, arriva lo sponsor

Roma, arriva lo sponsor

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Il Tempo (E.Menghi) – Due escono, uno entra e in cassa finiscono una ventina di milioni«puliti». Silva prende il posto di Palmieri, sfumati Blind e Vidal, Moreno saluta dopo sei mesi dietro le quinte e i big «chiacchierati» restano tutti, per ora: la Roma esce dal mercato invernale non indebolita, ma nemmeno rafforzata. Da festeggiare c’è l’ennesima plusvalenza, il vero motore economico sotto regime di Fair Play Finanziario: 20 milioni più 9 di bonus per la cessione di Emerson e appena 500 mila euro spesi per il prestito di Jonathan. Ma il vero colpo è atteso «a breve», come promesso da Baldissoni a Radio24, su un fronte persino più importante del calciomercato: è in arrivo il main sponsor.

Quello che da 4 stagioni e mezzo lascia la maglia giallorossa troppo vuota. Finalmente ci siamo, o almeno così pare: «In passato abbiamo scelto di rinunciare ad offerte ritenute basse, al fine di ridare valore al nostro club, e riteniamo di essere molto vicini a risultati positivi e ad annunciare collaborazioni con brand internazionali con accordi pluriennali in linea con i nostri competitors. Presto annunceremo lo sponsor primario». Il direttore generale esce allo scoperto, non fa nomi ma sul tavolo delle trattative è tornata con prepotenza la Turkish Airlines, la compagnia aerea che nel 2015 fu ad un passo dal chiudere l’affare e che con 8 milioni di euro a stagione più premi stavolta potrebbe brindare.

E la Roma spiccare il volo. Quello che in campo non sa (più) fare: «Quando questa squadra– spiega Baldissoni – comincia a distaccarsi dagli obiettivi che inizialmente ritiene di dover avere comincia a giocare con la paura di non riuscire a raggiungerli, ha un calo mentale e le viene il “braccino”. Non siamo mai abbastanza competitivi per raggiungere un trofeo, dobbiamo lavorare meglio, avere il coraggio e la forza di competere per gli obiettivi che ci diamo, altrimenti creiamo presupposti che poi si trasformano in frustrazioni e rabbia e questo non fa altro che ridurre le possibilità di successo». E ora sono tutti arrabbiati: «Non biasimiamo i tifosi, la loro frustrazione è anche la nostra».

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