La Roma di Mourinho – pur con l’alibi degli assenti – è in crisi involutiva, così da subire la seconda sconfitta di fila, stavolta all’esordio della Europa League contro gli ordinati ma modesti carneadi del Ludogorets, signori di Bulgaria ma nulla più. Finisce con un 2-1 santificato dalle reti di Cauly, del redivivo Shomurodov e Nonato. E non è servito neppure che i padroni di casa abbiano fatto volare un’aquila prima della partita, in stile Lazio, per risvegliare gli ardori giallorossi, se non nel concitato finale.
Come scrive la Gazzetta dello Sport, certo, per occasioni create la Roma avrebbe meritato di pareggiare e forse su un episodio (Pellegrini) il “rigorino” poteva esserci, ma è stata la gestione della partita a essere modesta, senza quella fame che serve per avere ambizioni. Basti pensare che era dal 2018 che i giallorossi non perdevano all’esordio nelle coppe europee. La Roma ammalata non ha neppure il brodino del pari. Urge il dottor Mou per guarirla.