Roma caos, anche Baldini pensa all’addio

Roma caos, anche Baldini pensa all’addio

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baldiniGAZZETTA DELLO SPORT – M. CECCHINI – Gli studiosi di neuroscienze spiegano come ci sia un’area del cervello chiamata amigdala, in cui si affollano gli impulsi più profondi. In quella zona percepiamo cose che non si possono raccontare e persino vedere. Quest’area, evidentemente, per una Roma psicolabile deve essere un campo di battaglia perché la sconfitta interna con il Chievo (seguita a quella di Palermo e al pareggio interno con il derelitto Pescara) mettono a repentaglio addirittura l’Europa, rendendo così il derby di Coppa del 26 una specie di giudizio di Dio. Crisi dirigenza La dirigenza, manco a dirlo, è tornata nel mirino delle critiche, in perfetta coincidenza con le voci che vogliono Baldini pressato dal Tottenham. Anche se alcuni gossip di Trigoria lo vogliono troppo distaccato, chi gli è vicino racconta come il d.g. giallorosso senta la responsabilità della situazione, e non essendo attaccato alla poltrona (peraltro scomoda) a fine stagione, come ha fatto un anno fa, è pronto a presentare le dimissioni alla proprietà Usa che però, a differenza del 2012, potrebbe anche accettarle visto che la filosofia è chiara: tutti sono sotto esame.
Se questo scenario si concretizzasse, non è detto neppure che si aprirebbe un vuoto di potere perché a Trigoria sussurrano come Zanzi voglia ampliare la propria influenza, Pannes operi dietro le quinte e lo stesso d.s. Sabatini, se occorresse, potrebbe «allargarsi» e dare più spazio al suo braccio destro Massara, ora impegnato sul settore giovanile, in cui si attende ancora l’annunciato rinnovo di Bruno Conti. Totti&Co. Di certo la squadra percepisce fibrillazione. Dallo spogliatoio vengono fuori umori a valanga.
Fermandoci ai big, dall’entourage di Totti filtra il dispiacere per un atteggiamento passivo di tanti compagni, che spesso vengono descritti come fenomeni e poi nella realtà valgono meno di quanto promesso. Radio Trigoria sussurra che, nella ventina di giocatori arrivati in due anni, in fondo solo 4-5 stiano convincendo appieno: Marquinhos, Lamela, (parzialmente) Pjanic e Osvaldo, a parte il già salutato Borini. Andreazzoli addio Di tutto questo ora ne fa le spese anche Andreazzoli, che ieri è stato descritto «invecchiato di 10 anni». Le chance di conferma sono minime e per la sostituzione è favorito Mazzarri, sempre che su Allegri non avvengano colpi di scena. Da notare però un commento di un giocatore anonimo: «A parole siamo con il mister, ma poi non lo dimostriamo ». Proprio vero. Per questo la Rivoluzione è dietro l’angolo.

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