Roma Capitale

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Bella, combattiva, concentrata. La Roma si prende il derby dominando la Lazio per tutta la partita, a parte 10′ in cui i biancocelesti hanno rischiato di pareggiare l’incontro, prima con la traversa di Felipe Anderson e poi col miracolo di Rudiger su Djordjevic; il tedesco gioca la sua prima stracittadina da colosso affianco a un altro gigante come Manolas. È il centrocampo però la chiave del gioco dei giallorossi, che arrivano prima su tutti i palloni grazie al lavoro enorme di Vainqueur e trovano ampio spazio su cui lanciare il terzetto alle spalle di Dzeko. Una Roma tutta straniera parte infatti subito con l’acceleratore: «è meglio passare subito in vantaggio, invece che subire rete e tentare di rimontare» aveva detto Garcia alla vigilia. Detto fatto. Scontato direte voi, ma la Lupa firma in effetti l’ennesimo gol nel primo quarto d’ora, con un rigore più fuori che dentro l’area e mette in discesa la partita. La Lazio balbetta in mezzo al campo e sembra affaticata, ci pensa Felipe così a provare la giocata della domenica, con tunnel e destro da fuori, ma la dea bendata gli sbarra la porta. Altro brivido pochi attimi dopo, poi è monologo romanista. Dzeko in allungo squarcia l’urlo del gol ai tifosi, Nainggolan sbatte sul palo. Tutto molto bello, a parte i numerosi interventi da giallo non sanzionati da Tagliavento.

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Si ricomincia e il copione sembra lo stesso. Al 16′ Gervinho approfitta di un lancio in verticale del ninja, corre rincorso da Basta e trafigge Marchetti per la seconda volta. Il derby nella sostanza finisce qui, Radu e Lulic perdono la testa, e il bosniaco mette ko Salah, che rimedia una grave distorsione alla caviglia. Per il direttore di gara non basta neanche questo per estrarre il cartellino. Dopo 6′ di recupero cala il sipario e la squadra può festeggiare la vittoria in un derby strameritato. Garcia mantiene l’imbattibilità contro i biancocelesti e rimane sulla scia dell’Inter e della Fiorentina con una certezza in più: anche la difesa, se concentrata per tutta la durata della partita, può diventare un punto di forza. Castan, Maicon, Florenzi, De Rossi, Pjanic, Strootman sono tra quelli che sono rimasti in panchina o in tribuna all’inizio del match, a rendere ancora più evidente la netta superiorità dei giocatori giallorossi. La pausa per le Nazionali servirà ora a recuperare le forze in vista dell’ultimo blocco di gare del 2015. Bologna, Barcellona, Atalanta, Torino, Bate Borisov, Napoli e Genoa sono le sfidanti rimanenti nell’anno solare, e almeno cinque di queste dovranno essere portate a casa per cominciare il 2016 con alte ambizioni. Avete conquistato solo una città, il viaggio nel resto d’Italia è ancora lungo mesi.

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