Pungente, scaramantico, sereno. Radja Nainggolan esordisce lamentandosi sulla scomodità della poltrona della sala stampa. È l’unica ombra che attraversa il suo viso. Per il resto – trattato il suo possibile approdo al Chelsea con grande sufficienza – il centrocampista della Roma si esercita con prudenza sia sulle previsioni per l’attuale stagione, sia sulla «normalità» a cui il nuovo ruolo lo avrebbe costretto.
LUI E I GOL – «Adesso faccio più lavoro sporco impegnandomi di più in fase difensiva. Visto i complimenti che arrivano su questo fronte, è segno che allora sto facendo bene. I gol arriveranno, non ho questa smania. Certo, possiamo fare meglio che vincere 1-0; se hai solo un gol di vantaggio potresti anche pagarlo prima o poi, ma se ho la certezza di vincere me ne prendo anche trenta di risultati così. Sappiamo di avere grandi margini di crescita, ma in questo momento, però, l’importante è avere consapevolezza di ciò che stiamo facendo».
IL TESORETTO – Una consapevolezza che si confermerebbe in toto se stasera la Roma dovesse battere il Chelsea. A quel punto basterebbe vincere contro il Qarabag nell’ultima partita del girone per assicurarsi il passaggio del turno e il relativo assegno di circa 10 milioni. «Vincendo faremmo un bel passo avanti per la qualificazione. I risultati ultimamente sono positivi, ma possiamo fare meglio. Non so se, dopo la bella gara di Londra, stavolta sarà più difficile. Sappiamo che possono recuperare dei giocatori e ultimamente sono tornati a fare risultati positivi. Bisogna sempre rispettare l’avversario, stiamo parlando di una grande squadra (a proposito, Nainggolan è andato nel ritiro del Chelsea per salutare Courtois, Hazard e Batshuayi, suoi compagni in nazionale ndr). Ce la dobbiamo giocare. Siamo in casa, spero che ci sarà lo stadio pieno».
SCARAMANZIE – Quando allarga il discorso sulla stagione, però, Nainggolan fa capire di avere acquistato l’esperienza che occorre dopo l’episodio della passata stagione che lo ha visto al centro dello scherno da parte dei cugini biancocelesti. «Negli anni passati si è sempre parlato di Roma da scudetto, quindi facciamo che quest’anno non diciamo niente e magari arriverà qualcosa di importante, altrimenti stiamo sempre a dire le cose al contrario. Ogni anno abbiamo avuto una squadra forte, ma il campionato quest’anno è diverso. Si sono rafforzate tanti altri club, c’è un po’ più equilibrio. La mia impressione è che qualsiasi squadra con cui ho giocato qui a Roma era competitiva, ma abbiamo sbagliato qualche partita, altrimenti avremmo parlato di altre cose. Quest’anno la squadra è forte, però lo era anche l’anno scorso. Vedremo alla fine dove possiamo arrivare. Sono sempre i risultati che parlano. In fondo siamo ancora all’inizio della stagione e la strada è molto lunga».
LUI E IL TURNOVER – Per evitare gli stress di una stagione potenzialmente lunga, Di Francesco contro il Bologna lo ha tenuto a riposo. «Ogni giocatore vorrebbe giocare tutte le partite. Penso sia normale altrimenti non faresti il calciatore. Per arrivare agli obiettivi, comunque, è anche giusto riposarsi ogni tanto perché altri possono star meglio. In questo momento stiamo ruotando un po’ e i risultati ci sono, perciò credo faccia soltanto bene alla squadra». Morale: respinti tutti i complottisti che a inizio stagione lo volevano non entusiasta dell’allenatore. Meglio così. Contro il Chelsea non ci sarà spazio per fratture.
Fonte: Gazzetta dello Sport