Lupi spietati a San Siro. La Roma azzanna l’Inter e si porta a casa la posta piena: è trionfo giallorosso a San Siro dopo 5 anni dall’ultimo successo, in casa del Milan a ottobre del 2017. A febbraio dello stesso anno era arrivata anche la vittoria più recente contro i nerazzurri, poi mai battuti neppure all’Olimpico negli 11 confronti successivi. Fino a quello di ieri, che può diventare il trampolino di lancio per la squadra di Mourinho. Con due punti di media a partita conquistati finora e tre scontri con le big già affrontati, di cui due in casa di Juve e Inter, ora le prospettive cambiano.
La Roma ha avuto la meglio in una partita condizionata dalla tensione perché ha saputo reagire a un avvio deludente e ci ha creduto di più nel momento decisivo. Stavolta, al contrario dell’immeritata sconfitta con l’Atalanta, gli episodi hanno girato dalla parte giusta, dalla traversa sulla punizione di Calhanoglu all’ennesimo gol su calcio da fermo battuto da Pellegrini e timbrato da Smalling. Gli scontri diretti si vincono così e l’Inter ha fatto davvero troppo poco per recriminare. Perché se da una parte Handanovic non ha dovuto compiere parate, lo stesso può dirsi per Rui Patricio. Proprio i portieri sono stati i protagonisti in negativo del primo tempo. Dzeko aveva già sorpreso il numero 1 giallorosso col solito gol dell’ex, annullato poi alla Var per offside. Ancor più vistoso l’errore di Rui Patricio sul tiro non certo irresistibile dell’azzurro Dimarco, lasciato libero di inserirsi dal distratto Celik.
Come scrive il Tempo, incassato il colpo, la Roma si è aggrappata di nuovo alla classe di Dybala e al primo vero affondo ha trovato il pari grazie al tiro di controbalzo dell’argentino, smanacciato dentro la porta in modo piuttosto goffo da Handanovic. Con un 3-4-1-2, dove a sorpresa Abraham è rimasto fuori e Pellegrini ha agito da elastico tra la trequarti e il centro dell’attacco, Mourinho ha puntato sulla qualità dei suoi uomini per non dare riferimenti ai tre «lungagnoni» della difesa dell’Inter. La tattica ha funzionato fino a un certo punto perché la manovra parti- va sempre in modo lentissimo, ma dall’altra parte gli uomini di Inzaghi hanno mostrato lo stesso difetto.
Così ne è uscito un primo tempo noioso a parte i gol e nella ripresa la Roma ha provato a prendere in mano il match. La reazione interista si è vista solo per una ventina di minuti, culminati con la traversa di Calhanoglu, poi dall’altra parte è arrivata la punizione che ha deciso la contesa e aperto ufficialmente la crisi interista. Aiutata dagli ingressi di Abraham, Belotti e Camara, la Roma è riuscita a difendere il fortino senza avere il suo condottiero in panchina – vincendo ancora dopo il tre su tre dello scorso anno – e a ripartire più volte cercando il terzo gol. Il primo successo da rivale a San Siro Mourinho se lo è gustato dal pullman. L’esultanza finale mostrata dal tecnico sui social è di chi sa quanto questa vittoria possa pesare per il futuro.