All’ultimo respiro, ma con grande merito e con l’eroe per una notte. Eldor Shomurodov, che nel mercato di riparazione era già sul treno per Venezia, piazza al terzo minuto di recupero la stoccata che permette alla Roma di andare a Bilbao, tra una settimana, con un gol di vantaggio. Partita durissima — più una semifinale che un ottavo di Europa League — dove i baschi scappano avanti con un gol di Inaki Williams, ieri sera molto più convincente del celebrato fratello minore Nico. La Roma, però, come in campionato domenica scorsa contro il Como, si ritrova proprio nelle difficoltà. Sfiora il pareggio con Baldanzi, che spreca una grande occasione, pareggia con Angeliño al quarto gol dal 30 gennaio, quando prima non aveva mai segnato in maglia giallorossa.
Poi arriva la mandrakata di Claudio Ranieri, che cambia di un botto tutto l’attacco facendo uscire insieme Dovbyk e Dybala ed entrare Shomurodov e Soulé. Il sor Claudio, in un derby, cambio Totti e De Rossi all’intervallo e rimontò la Lazio. Il coraggio non gli è mai mancato e l’onestà nelle sue scelte fa sì che vengano accettate dal gruppo. Anche ieri Hummels è rimasto in panchina 90′, ma Celik è stato uno dei migliori.
Gioca chi sta meglio. Shomurodov è diventato l’uomo della provvidenza in due puntate. Prima facendo espellere Yerai Alvarez (doppia ammonizione), poi trovando un tocco avvelenato per beffare il portiere Agirrezabala sul palo più lontano. Delirio uzbeko all’Olimpico. Degna conclusione di una partita durissima, sia sul piano atletico che su quello psicologico. La Roma, che ancora una volta ha preso gol su calcio d’angolo, non si è disunita. (…) Lo scrive il Corriere della Sera.