Non vedeva l’ora di cominciare il suo primo ritiro, da quest’altra parte della barricata. Del resto, una guida era prima e guida è ancora oggi, vestendo nuovi panni, con maggiori responsabilità. Due settimane a Trigoria, tanto lavoro, molti silenzi (la Roma è l’unico club che non ha parlato, non si sono ufficialmente esposti dirigenti e il tecnico stesso) un solo acquisto, Enzo Le Fée (più Buba Sangaré, destinato a crescere nella Primavera e lo svincolato Mathew Ryan). Daniele sperava di avere a disposizione qualche calciatore in più, questo è palese.
Ma Daniele, tutti i giorni, invece si ritrova a gestire una squadra di ragazzi, di ottima prospettiva da pur sempre di ragazzi e magari non tutti faranno parte della Roma 2024-2025. Tanti sono i giovani della Primavera in campo, per un lavoro quasi da istruttore, come amava definirsi il papà Alberto, che ha guidato per anni la prima squadra del settore giovanile e ora ne è responsabile. La sua Roma del prossimo futuro di giovani ne avrà e magari qualcuno farà il grande salto, ma per ora manca il grosso, mancano quei calciatori di gamba e con fame che Daniele stesso aveva chiesto.
Come scrive il Messaggero, oggi c’è un’amichevole, a Kosice, ore 19,30 (diretta Dazn), e vedremo ancora una formazione sperimentale, non ci sarà nemmeno Dybala (presente invece contro il Latina) novello sposo di rientro dall’Argentina. Dopo la giornata di riposo di domani, mercoledì a Trigoria rivedremo qualche volto conosciuto, ovvero tutti quei giallorossi impegnati lo scorso giugno all’Europeo in Germania. E forse qualcosa di più significativo, De Rossi potrà riuscire a mettere in piedi. Nonostante quella minima – e ovvia – impazienza, in queste due settimane trigoriane, De Rossi ha lavorato come se in campo ci fossero tutti i titolari, le indicazioni rimbalzate via social hanno mostrato un tecnico sempre sul pezzo, mai demoralizzato o demotivato: ha lavorato sulle costruzioni dal basso, sullo scorrimento del pallone, sui due tocchi e ieri anche un consiglio sparso ai suoi «si perde palla? fare fallo; si sbaglia un passaggio? fare fallo». Idee e principi tutti suoi, che dovranno diventare della Roma.
Aver trascorso quasi venti giorni senza il centravanti titolare, i terzini (almeno uno), l’esterno alto, significa non aver potuto preparare la squadra e i suoi meccanismi. Cosa che molte avversarie della Roma sono riuscite a fare, dal Milan al Napoli o alla Juve per non parlare poi dell’Inter, che forse correrà per un campionato a parte.