IL TEMPO (A. AUSTINI) – Ormai basta uno spiffero di vento per scatenare una tempesta. La Roma che combatte da oltre un anno con gli infortuni rischia di perdere anche Smalling per un «banale» sovraccarico muscolare accusato giovedì, che lo ha costretto ad allenarsi a parte ieri. Nulla di grave, ma quanto basta per mettere in dubbio la sua presenza domani col Sassuolo: la partita che, sulla carta, prevedeva il suo esordio in giallorosso insieme a quello di Mkhitaryan e Veretout. E invece l’inglese potrebbe dover rinviare il battesimo da romanista come già accaduto a Zappacosta, uno dei quattro giallorossi vittima di lesione muscolare in questo avvio di stagione. Insomma Fonseca non fa in tempo a costruire un’idea di nuova Roma che si ritrova senza una pedina e a cambiare ancora il piano. Durante la sosta il tecnico ha lavorato molto sulla fase difensiva e sugli equilibri di squadra, senza ovviamente abbandonare i suoi principi base – possesso palla, dominio territoriale, pressing e coraggio – ma cercando di correggere i difetti emersi contro Genoa e Lazio. E nelle prove della linea difensiva titolare da schierare contro il Sassuolo Smalling è stato utilizzato spesso come centrale titolare di destra, accanto a Fazio. Con un’altra novità: situazioni di gioco in cui la difesa a quattro si trasforma in un «tre e mezzo» di spallettiana memoria, ovvero un terzino si stacca nella fase offensiva mentre l’altro rimane più guardingo. Curiosità: Spalletti «copiò» l’idea da un altro tecnico portoghese, quel Paulo Sousa che poi poteva sbarcare proprio a Trigoria. Stavolta potrebbe essere Kolarov a limitare le avanzate, lasciando più libertà a Florenzi sull’altro lato, un’altra opzione è adattare Mancini a destra o Juan Jesus a sinistra. L’ex atalantino domani dovrebbe però occupare la casella al centro che era destinata a Smalling. La rifinitura sarà decisiva per testare le condizioni dell’inglese, ma visto l’andazzo generale non c’è molta voglia di rischiare. E se pure dovesse essere convocato come è possibile, il difensore venuto da Manchester andrebbe in panchina.
Zappacosta e Under si vedranno subito prima o dopo la prossima sosta, Perotti a novembre, mentre la buona notizia arriva da Spinazzola rientrato stabilmente in gruppo. «Sarà un mese che ci dirà cosa potremo fare du-rante la stagione – spiega l’esterno prelevato dalla Juventus sul match program della Roma – e se partiremo bene potremo avere una grande spinta». Lui si prepara a debuttare giovedì contro l’Istanbul Basakeshir, Lorenzo Pellegrini invece è pronto ad avanzare (molto volentieri) sulla trequarti – con Veretout inserito come mediano al fianco di Cristante – dopo aver giocato da attaccante esterno in nazionale. «Posso migliorare in tutti i ruoli – spiega il centrocampista romano a Sky – quello in cui mi vedo di più è trequartista perché mi piace es-sere molto libero. Col Sassuolo deve essere un esame a senso unico nel senso che bisogna uscire dal campo con i 3 punti, perché in questo momento per noi è fondamentale vincere. La Roma deve assolutamente giocare la prossima Champions, è il nostro primo obiettivo ma non ci poniamo limiti. Fonseca? Mi piace quello che ci chiede, siamo a buon punto e ora è arrivato il momento di mostrare quello che facciamo negli allenamenti». Con qualche prezioso aiuto in più. «Smalling e Mkhitaryan – è convinto Pellegrini – ci daranno esperienza e qualità. Stiamo lavorando molto per creare un bel gruppo, pranziamo insieme e siamo contenti». Non resta che vincere.