Roma e Blanc vicinissimi

Roma e Blanc vicinissimi

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rassegnastampaCORRIERE DELLO SPORT – M. EVANGELISTI – Pallotta strilla. I telefoni si accendono. Lo spazio bianco diventa Blanc. Gli sviluppi sono questi, più veloci di quanto persino alla Roma prevedessero. Perché naturalmente dopo essersi scottati violentemente il fondoschiena avevano ricominciato a sedersi. Il direttore sportivo Walter Sabatini intendeva prendersi un altro paio di giorni per scegliere con calma l’allenatore. Pallotta ha strillato. Lo hanno sentito.  Brutta, in effetti, questa partita a cuori di Sabatini, che era certo di avere la mano vincente e si è ritrovato con un mucchio di punti a carico, costretto a inseguire il cappotto. (…)

REPUTAZIONE – (…) Comunque sia, tutto sta avvenendo a precipizio. Sabatini al mattino ha chiamato Parigi. A metà giornata era già a Trigoria il procuratore Jean-Pierre Bernès. Qui le cose si fanno nebulose, incroci di versioni discordanti, ma nella media l’ipotesi più probabile è che nel pomeriggio sia giunto a Roma lo stesso Laurent Blanc, convocato dal suo agente.  Mentre Sabatini continua a tenere in mano le altre tre carte conservate per l’emergenza, cioè l’argentino Marcelo Bielsa, l’altro francese Rudi Garcia e l’olandese Frank Rijkaard, contestualmente ha aumentato la posta per Blanc. Un bel biennale da 3,5 milioni, lo stesso tipo di contratto offerto ad Allegri, una cifra che al di fuori di Mourinho e ad altri tre o quattro monumenti a se stessi nessun allenatore può permettersi di snobbare.
FRIZZANTE – Blanc ha militato nel Napoli, da giocatore è diventato campione del mondo nel 1998 e d’Europa nel 2000, come allenatore ha vinto in Francia con il Bordeaux un campionato, una Coppa e due Supercoppe. Per due anni è anche riuscito a tenere insieme una Nazionale ribollente di tensioni razziali, primedonne e calciatori che non conoscevano l’inno. Si è messo nei guai con i suoi invocando le quote etniche per i vivai e con gli italiani sostenendo che il troppo lungo tramonto di Totti e Del Piero erano sintomi della crisi del nostro calcio.

Gioca aperto e sincero, frizzante come lo champagne ma anche solido come un rosso invecchiato, da bravo ex libero. Se serve un altro indizio: Vincent Candela, amicone di Blanc, si sta affrancando dal suo impegno a diventare vicepresidente della Spal

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