Le 18 ore che possono cambiare la Roma. Sono andate in scena a cavallo tra martedì sera e ieri all’ora di pranzo quando tra incontri, sorprese, proposte e rilanci c’è stato un po’ di tutto. Risultato? Dybala vicino all’addio e due calciatori pronti ad arrivare a Trigoria.Due giorni fa all’hotel De Russie, va in scena una prima riunione che vede protagonisti la Ceo Souloukou, il ds Ghisolfi, il procuratore Ramadani e due agenti arabi. Dalle prime ricostruzioni tutto porta a pensare a Dybala ma l’argentino, che è a cena con il suo agente Carlos Novel dalle parti di Casal Palocco, subentrerà soltanto in un secondo momento.
Sono due i nomi in ballo: Abdulhamid, terzino dell’Al-Hilal, e Boga, ala sinistra del Nizza. In tarda serata, al tavolo si aggiungono altri due interlocutori che fanno riferimento all’Al-Qadsiah, il club arabo interessato alla Joya. Dopo mail e telefonate, arriva la proposta ufficiale della società araba: triennale da 25 milioni per far trasferire l’argentino ad Al Khobar. La palla passa a Dybala che, accolta la moglie Oriana arrivata dall’Argentina, decide di prendersi qualche giorno per riflettere.
C’è poi la società che per ore ha negato off record di aver dato il via libera per parlare con l’Al-Qadsiah: versione che però contrasta con il fatto che all’incontro con Novel fosse presente anche Ramadani, sempre più al centro delle strategie della Roma.
Senza dimenticare l’allenamento a Trigoria. Atmosfera strana. Ma con De Rossi che dopo il silenzio post-Everton, ha preso da una parte Paulo dicendogli che se dovesse decidere di restare il rapporto con lui non cambierà. L’argentino dal canto suo aveva proposto anche una spalmatura dell’ingaggio (con aumento) in più anni ma non ha mai ricevuto risposta in tal senso. Per riequilibrare i conti dopo 90 milioni spesi (e completare poi il mercato), a Trigoria devono rientrare. E viste le difficoltà per Abraham, Karsdorp e Smalling, non bastano certo i prestiti di Darboe e Solbakken a Frosinone e Empoli per sistemare le criticità. Lo scrive il Messaggero.