IL TEMPO (E. MENGHI) – Aspettando Mahrez, a New York nasce la vera Roma. Manca solo la ciliegina sulla torta a cui sta lavorando Monchi, ma nel test di stanotte (ore 2 italiane, diretta su Premium Sport) contro il Tottenham Di Francesco potrà vedere all’opera i titolari della prossima stagione. Tra i nuovi acquisti volati negli States e i nazionali col carburante ricaricato, ci sono tutti gli ingredienti per dare vita alla squadra che tra meno di un mese sarà ai nastri di partenza della Serie A. Naturalmente, la preparazione atletica è a metà strada e i carichi in aumento potrebbero pesare sulle gambe dei giocatori, qualcuno più e qualcuno meno indietro anche sul’assorbimento delle idee del nuovo tecnico. Dal punto di vista tattico i giallorossi sono in divenire ed è stato lo stesso allenatore a far notare i difetti dei suoi nella prima amichevole di lusso contro il Psg.
La teoria c’è, come attestano le parole di Perotti, la pratica è da mettere a punto: «Dobbiamo migliorare tante cose, capire quello che ci vuole trasmettere Eusebio. Ce la mettiamo tutta e finora abbiamo capito quello che chiede: squadra corta, pressione alta e giocare sempre in avanti, per gli esterni puntare l’uomo e tagliare dentro. Piano piano stiamo imparando, è diverso da Spalletti. Con l’arrivo dei nazionali si è fatto tutto più facile». Con loro si è completato un quadro che era difficile mettere a fuoco a Pinzolo, dove c’erano più giovani ed esuberi che titolari. Rispetto alla gara con i francesi si sono aggiunti anche Defrel, Under e Kolarov. La fascia sinistra della difesa era uno dei problemi più grandi, col Psg avevano fatto a turno i terzini Moreno e Juan Jesus, palesando la lacuna maggiore della Roma. La «toppa» è l’ex Lazio prelevato dal Manchester City, provato ieri nella partitella del mattino e pronto all’esordio contro il Tottenham. Sarà lui il proprietario della corsia mancina almeno fino a novembre, quando il suo «vice» Palmieri potrà tornare in campo dopo l’operazione al ginocchio e cercherà di riconquistarsi il posto, con un obiettivo chiaro in testa: «Ora comincia il bello: tra poco torno a correre. Sono proiettato al futuro, voglio giocare il Mondiale. Kolarov ci aiuterà, sono contento di avere in squadra un calciatore così importante». Capace, tra le altre cose, di battere punizioni e calci d’angolo: lui e Perotti ieri hanno fatto un focus sui calci piazzati.
Si è giocato 12 contro 12 in allenamento e davanti con l’argentino c’era spazio per Defrel, Dzeko e Iturbe, ma nella vera Roma per il paraguaiano probabilmente non ci sarà nemmeno un posto in panchina. Edin e Gregoire insieme è invece più che un’idea: Di Francesco può testarli subito per verificare il feeling tra i due, anche se a destra spera di poter schierare presto l’obiettivo numero uno di Monchi, Mahrez. Il diesse è volato ieri a Boston e, oltre alla missione rinnovo Nainggolan, porterà avanti la trattativa per l’esterno del Leicester: c’è la volontà di avvicinarsi alle alte richieste economiche degli inglesi, tesoretto e Pallotta dicono che si può fare. Il compagno di squadra Vardy ha detto la sua: «Ryad sta dando il 110% in allenamento. Avete visto come ha giocato contro il Liverpool? Le voci di mercato non lo toccano».
Ma sono più di semplici voci ed è l’algerino in primis a spingere per venire alla Roma. In America si proseguirà senza di lui, perché il tira e molla non sembra destinato a risolversi rapidamente (mentre si sta chiudendo per il prestito di Seck all’Empoli), ma nel frattempo Di Francesco potrà visionare gli altri nuovi acquisti. Pellegrini e Gonalons chiedono spazio in un centrocampo affollatissimo, Under deve abituarsi ai ritmi della squadra e dovrebbe entrare in corsa, Moreno non è al meglio per un vecchio affaticamento ed è in vantaggio la coppia Manolas-Fazio, ancora out El Shaarawy. Sul volo per New York (sarà un blitz: ritorno dopo il match) ci saranno anche Pallotta e Monchi: tutti a vedere la vera Roma com’è.