“La voglio in faccia la verità…. e se sarà dura! La chiamerò sfortuna!…..Maledetta SFORTUNA!” Così Vasco Rossi in uno dei suoi innumerevoli successi discografici. Sintesi perfetta, come meglio non si sarebbe potuta descrivere la gara della Roma contro l’Inter, che i giallorossi dominano per più di settanta minuti, scioltisi poi alla prima difficoltà. La verità è che la squadra di Di Francesco ha mostrato forza e buon gioco, portandosi in vantaggio ma non riuscendo a chiudere un match che se avesse visto la Roma in vantaggio di tre gol non avrebbe detto un filo di bugia. Ma, come detto, la malasorte si accanisce contro chi invece ha mostrato audacia ed intelligenza, miglior condizione fisica e brillantezza. Tre pali e un rigore clamoroso non dato perché, unico caso in Italia, si è scelto di non applicare la VAR. Simbolo di questo disgraziato sabato sera è certamente Diego Perotti.
L’attaccante argentino è il protagonista involontario in negativo, quando nel secondo tempo con uno splendido tiro dai trenta metri spacca il palo che ricaccia in gola l’urlo dell’Olimpico. Atterrato poi da Skriniar in area, non viene premiato come d’obbligo col netto penalty che solo Irrati ed i suoi distratti “assistenti tecnologici” non vedono. Da tantissimo in termini di quantità, con 8 palloni recuperati e 11 duelli vinti, aggiungendo la qualità del tocco di palla con l’86,5% di passaggi completati sui 37 tentati. Arriveranno tempi migliori per lui e per la squadra, che non deve arrendersi davanti ad un ostacolo che, seppur grande, non deve mettere in discussione il lavoro seri e preparato del gruppo.
Voto: 7