Ancora tanta fatica nell’individuare il migliore in campo. Quattro gol, moltissime emozioni in una serata ricca di episodi, di colpi di classe e di gioia per i circa cinquantamila dell’Olimpico. Ma a brillare più di tutti stasera è stato Miralem Pjanic. Il bosniaco, sino al 60′, aveva guidato la squadra con lampi di genio da grande giocatore, regista dal piede fatato e lucido nel trovare il colpo migliore al momento giusto. A testimoniare ciò, 63 passaggi riusciti, il migliore tra tutti i giocatori in campo. Ma è allo scoccare dell’ora di gioco che tutta la freddezza, la classe e l’importanza di questo centrocampista figlio del Mondo vengono fuori. Dopo il botta e risposta Gervinho- Ranocchia e Holebas-Osvaldo, quando un gara che la Roma stava dominando ma non controllando nel punteggio sembrava potesse trasformarsi in un’altra beffa, Pjanic conclude in rete un’incursione devastante in area di Gervinho, lesto a servire Totti che però è tanto lento nel calciare a rete, quanto abile a servire da terra Mire che di piatto destro batte a rete per il 3-2. Il resto della partita è in mano alla truppa di Rudi Garcia, che riesce a legittimare il risultato sul campo, sino al 93′. Nainggolan (strepitosa anche la sua gara) guadagna una punizione dai venticinque metri. Sistema la palla il 15 giallorosso, che vuole mettere in bacheca l’ennesimo quadro d’autore. Detto, fatto. Il destro che parte è da immortalare e regalare agli amanti dello sport, traiettoria che si infila all’incrocio dei pali e chiude la corsa in fondo al sacco, alle spalle di Handanovic che non può far altro che rassegnarsi, perchè quando il centrocampista della Nazionale bosniaca è questo, c’è solo da sfregarsi le mani per applaudire e ammettere la propria impotenza. Garcia non perde occasione per sottolineare quanto sia fondamentale per la sua squadra l’abbondanza di uomini, qualità e quantità in mezzo al campo, centro nevralgico del suo gioco. Certo è che se Pjanic riuscisse a dimostare, perchè può, che quello della calda serata romana è il vero Miralem, una maglia della formazione titolare deve necessariamente essere la sua. Sempre.
Voto: 8