IL MESSAGGERO (U. TRANI) – La notte della Dacia Arena e, dopo meno di 4 giorni, il pomeriggio all’Olimpico: la Roma ha 2 match per cambiare la storia della sua stagione. Fa bene Fonseca, d’accordo con il management di Pallotta, a forzare la mano. Le assenze pesano, ma i resti riescono comunque a dare garanzie. E’, insomma, il momento di cercare la svolta e di risalire ulteriormente la classifica verso la zona Champions, sfruttando stasera la gara in trasferta con l’Udinese e sabato lo scontro diretto in casa con il Napoli. «Il passato è passato: bisogna subito guardare alla prossima partita. Perché non abbiamo vinto nulla, è pericoloso se pensiamo che siamo a posto dopo aver battuto il Milan. Dobbiamo avere ambizione, giocando sempre al massimo. In Italia è fondamentale comportarsi così: anche le avversarie meno forti sono tatticamente complicate da affrontare» è il messaggio che il portoghese gira in pubblico ai giocatori. Il successo contro i rossoneri, dopo 4 pari di fila, non deve bastare al gruppo.
RICHIAMO PROFICUO – Fonseca sa quello che dice. E, a quanto pare, riesce a far centro con i giocatori. Prima di partire per Udine, conferma di essersi sfogato con la squadra la mattina del 21 ottobre, cioè il giorno dopo il pari deprimente di Marassi contro la Sampdoria. «Ho chiesto ai calciatori più personalità. Non mi è piaciuta la mentalità mostrata a Genova. L’ho detto a tutti, chi gioca in questo club deve farlo per vincere. Loro devono capire che è necessario lottare, correre e avere l’ambizione di vincere. Sempre. Sono le cose più importanti per me». Se non avesse incrociato lo scozzese Collum, avrebbe incassato la risposta migliore già in Europa League senza dover aspettare la tappa successiva in campionato.
ROTAZIONE AL Minimo – L’intenzione di Fonseca, come è successo contro il Milan, è di limitare il turnover. L’allenatore vorrebbe, per la verità, confermare gli interpreti scelti nella gara contro i rossoneri. Stamattina farà la solita verifica per capire se sarà possibile replicare la stessa formazione. In 12 partite, è accaduto solo a Bologna dopo la vittoria interna contro il Sassuolo. Sotto osservazione, dopo il match di domenica scorsa, Spinazzola, uscito nel finale per crampi, Perotti, utilizzato meno di un’ora, e Pastore, titolare invece nelle ultime 3 gare. «Nessuno in questo momento può riposare. Non penso di cambiare molto, la squadra ha fatto una buona partita sia contro il Borussia che contro il Milan». Sono ancora 7 gli assenti: tra i 20 convocati entra come previsto Under ma esce Jesus (ennesimo stop muscolare: coscia sinistra). Avanti, dunque, con il 4-1-4-1 camaleontico e con Mancini volante: «Lui è bravo nella costruzione: penso che attualmente sia la soluzione migliore». Possibile una novità, al massimo due: al ballottaggio Spinazzola e Florenzi nel ruolo di terzino a destra così come Perotti e Kluivert nella posizione di esterno alto a sinistra. Kluivert ha qualche chanche in più di riprendersi il posto, mentre su Florenzi l’allenatore è stato di nuovo inequivocabile: «È il nostro capitano, un bravissimo giocatore che si allena sempre bene. Ma contro il Borussia e il Milan ho pensato a un’altra soluzione per la squadra. Ultimamente non ha giocato, ma giocherà di sicuro in futuro». Non dice, però, se stasera. «Nessun problema, comunque sono solo scelte».
RIVALE INSIDIOSA – L’Udinese, in ritiro punitivo dopo l’umiliazione subita dall’Atalanta (7-1), ha il peggior attacco del torneo insieme con la Sampdoria (5 gol). Ma domenica a Bergamo si era presentata con la migliori difesa (6 reti, diventate adesso 13). In un match ha preso più gol che negli altri 8. Il 3-5-2 di Tudor è, dunque, un’incognita. «È una squadra corta e aggressiva. Difende compatta. E parte in contropiede con interpreti veloci e forti fisicamente. È difficile per noi giocare quando non abbiamo spazio. Dovremo studiare bene la strategia» chiarisce Fonseca.