Le fasce della Roma continuano a mostrare la loro debolezza. La “colpa” è di un mercato basato sulle occasioni (Kristensen), sulla difficoltà di cedere (Karsdorp) e su qualche scelta (il veto alla cessione di Spinazzola in Arabia) che si sta rivelando sbagliata.
A destra non c’è un vero e proprio padrone. All’arrivo in prestito di Kristensen sarebbe dovuta seguire la cessione di Karsdorp, che non si è concretizzata un po’ per carenza di opportunità e un po’ perché l’olandese dopo pochi giorni di ritiro ha capito che si sarebbe potuto giocare una maglia da titolare.
Come scrive la Gazzetta dello Sport, a sinistra la situazione non è migliore. Domenica contro il Lecce all’Olimpico (ore 18) non ci sarà Spinazzola, che nonostante un rendimento altalenante è risultato comunque il migliore tra gli esterni sinistri: 10 presenze (9 in campionato e 1 in Europa), 667 minuti, un gol (col Milan) e 2 assist. Ha il contratto in scadenza ma la Roma non sembra intenzionata a rinnovarglielo, per cui a fine stagione da quella parte bisognerà intervenire ad ogni costo.
Zalewski è in costante involuzione: le promesse di due anni fa non sono state mantenute, e anche la nazionale polacca lo ha retrocesso in Under 21. Le vicende extra campo non lo hanno sicuramente aiutato, ma anche lo scorso anno il suo rendimento non ha convinto.
Il terzo nel ruolo è El Shaarawy, che però solo una volta (contro il Servette in Europa League) nelle sue 11 presenze (8+3) è stato utilizzato da Mourinho come quinto di centrocampo.
Dovrà essere il g.m. Pinto, col supporto dei Friedkin, a intervenire già nel mercato di gennaio o aspettare la fine della stagione, quando sarà chiaro il futuro suo, di Mourinho e di un bel po’ di calciatori della rosa.