IL MESSAGGERO (M. FERRETTI) – Andrè Villas Boas, fresco vincitore dell’Europa League con il Porto, soltanto lunedì, cioè dopo la finale di Coppa del Portogallo, in programma domenica contro il Vitoria Guimares, darà una risposta definitiva a Franco Baldini che, ormai da mesi, gli ha offerto la panchina della nuova Roma. Il portoghese, che è ancora saldamente in cima alla lista dei preferiti dal tandem Baldini-Sabatini, finora ha sistematicamente risposto in maniera negativa alla proposta partita dalla capitale ma Baldini non molla. Non si arrende e continua a pensare al nuovo Mourinho, come è stato definito Villas Boas dalla stampa internazionale. Il quale non fa altro che ripetere che resterà sicuramente (o quasi…) al Porto, salvo aggiungere che il suo futuro, domani o dopodomani, sarà in Inghilterra o in Italia. Per ingaggiare A.V.B., la Roma dovrebbe pagare una penale al Porto di 15 milioni di euro anche se, dopo il trionfo europeo di Dublino, Jorge Costa da Pinto, il presidente del club lusitano, ha tenuto a precisare che le casse sociali non hanno bisogno di soldi, specie dopo la recente cessione di Bruno Alves allo Zenit di San Pietroburgo in cambio di 22 milioni di euro. Bluffa, ovviamente. In realtà, la clausola di Villas Boas potrebbe sparire come sparì quella di Josè Mourinho, che nell’estate del 2004 passò dal Porto al Chelsea insieme con Ricardo Carvalho e Paulo Ferreira per una cifra complessiva di circa 50 milioni di euro. Insomma, se la Roma riuscisse ad avere il sì dell’allenatore potrebbe risarcire il Porto acquistando anche un giocatore (il difensore Rolando piace moltissimo a Sabatini). In attesa di conoscere in via definitiva il pensiero di Villas Boas (operazione a cura di Baldini), la nuova Roma (operazione a cura di Sabatini) sta contattando (incontrando?) altri allenatori per non farsi trovare scoperta e quindi per annunciare entro la fine della prossima settimana la scelta finale. In questa lista, tra verità accertate e verità di comodo, ci sono i nomi di Rudi Garcia, allenatore del Lille sul punto di vincere il campionato francese, di Didier Deschamps, che è sul punto di perdere il campionato francese con il suo Marsiglia, di Unai Emery Etxegoien, allenatore del Valencia, di Juan Carlos Garrido, tecnico del Villarreal, di Domingos Pacienca, allenatore del Braga, e – secondo alcuni operatori di mercato – anche di Manuel Pellegrini, attualmente alla guida del Malaga, in passato sulle panchine di Villarreal e Real Madrid. Nessun italiano? C’è chi sponsorizza la pista Stefano Pioli (oggi dovrebbe incontrare Sabatini), che finora ha lavorato solo in provincia, «Non può che farmi piacere: è un grande onore essere accostato ad un club così prestigioso. Ma è meglio ripetere che non c’è nulla di concreto al momento», ha dichiarato l’allenatore del Chievo. Nulla vieta di escludere, però, che Sabatini – che ha sempre la valigia pronta per un blitz in Sud America – stia lavorando a fari spentissimi su un nome mai venuto a galla nelle indiscrezioni delle ultime ore. E Montella? Al momento le probabilità che possa essere confermato sulla panchina della Roma sono vicine allo zero. Al di là dell’allenatore, la nuova Roma sta lavorando per poter ingaggiare qualche giovane di sicura prospettiva. Uno di questi è sicuramente l’argentino Erik Lamela, classe 1992, fantasista del River Plate, e Leonel Galeano, difensore del 1991 dell’Indipendiente. In più, Sabatini sta trattando il senegalese Boubacar Mansaly, 23 anni, centrocampista del Saint Etienne. Tra gli obiettivi della nuova Roma c’è anche un portiere: dal Brasile rimbalza la voce di un interessamento per Rafael del Santos, impegnato prossimamente nella finale di Coppa Libertadores. Intanto, non perde occasione per proporsi un giorno sì e un altro Marco Amelia, che dovrà lasciare il Milan per tornare al Genoa. Da non dimenticare, in tema di portieri, che Sabatini ai tempi della Lazio portò a Roma Samir Handanovic, l’attuale numero 1 dell’Udinese.