FOCUS CGR – C’era una volta la Roma protagonista anche in Europa. Erano gli anni della prima esperienza in giallorosso con Luciano Spalletti in panchina: 2 quarti di finale consecutivi raggiunti, vittorie prestigiose contro Real Madrid, Chelsea, Lione e sullo sfondo un gioco corale tra i migliori d’Europa, secondo la maggior parte degli addetti ai lavori. Positiva anche l’esperienza di Ranieri, interrotta però agli ottavi di finale nel 2011 contro lo Shakhtar Donetsk: due sconfitte (in casa e in trasferta) che hanno delimitato un vero e proprio spartiacque per la Roma in Champions League.
NELL’ERA AMERICANA SOLO 2 VITTORIE – dal 2011 ad oggi la squadra giallorossa ha partecipato a due edizioni della Champions e ad un preliminare (con il Porto la scorsa estate), campagne europee che hanno prodotto solo delusioni e alcune disfatte clamorose.
Su 16 incontri nella massima manifestazione calcistica continentale, sono solo 2 i successi maturati dalla Roma di Pallotta: 5-0 contro il Cska Mosca all’esordio assoluto e il 3-2 rocambolesco sempre all’Olimpico contro il Bayer Leverkusen nel 2015-2016, che valse il passaggio del turno seppur sofferto (con soli 6 punti) agli ottavi di finale. Nelle altre 14 gare, 6 pareggi e 8 sconfitte, con due sonori insuccessi: il 7-1 casalingo subito dal Bayern di Guardiola e il 6-1 di Barcellona, entrambe le gare con Rudi Garcia sulla panchina. Di fatto la Roma non vince in Champions League dal 4 Novembre 2015: decisivo contro il club guidato da Rudi Voeller, fu Miralem Pjanic dal dischetto.
Inquietante anche il dato numerico relativo alle reti segnate e subite: solo 20 gol complessivi (l’ultimo realizzato col Porto nel preliminare della scorsa estate grazie all’autorete di Felipe) a fronte dei 38 subiti. Un vero e proprio tabù da sfatare, in un girone molto difficile con Atletico Madrid, Chelsea e Qarabag.