A BOTTA CALDA – Pomeriggio surreale all’Olimpico, che vede la Roma uscire malconcia dal pari casalingo contro il Cagliari. A far sorridere i giallorossi, forse, in questo momento c’è solo la classifica: i due pareggi di Lazio e Napoli rispettivamente a Bologna e Torino, permettono alla Roma di restare in linea di galleggiamento con l’obiettivo quarto posto, ma va segnalato il primo tentativo di fuga dell’Atalanta a quota 16 (dunque a +5 e +5 sulle contendenti alla zona Champions).
MASSA-CRATI – Protagonista assoluto e negativo del primo pomeriggio ottobrino all’Olimpico è l’arbitro Massa. Una direzione di gara provocatoria, al limite dell’irriverente, con decisioni invertite, punizioni non fischiate, altre completamente inventate, un rigore dubbio concesso dal VAR, la mancata espulsione di Cigarini per il bruttissimo intervento da dietro su Diawara (poi costretto al cambio per infortunio) e l’episodio finale del gol/non gol di Kalinic. Una partita trasformata in un vero e proprio far west, con la veemente protesta dopo il triplice fischio di Fonseca e del fido Nuno Romano, fermati ad un soffio dalla colluttazione da altri tesserati giallorossi. Il fischietto di Imperia non è nuovo a questo tipo di imprese contro la Roma: fu lui ad esempio l’arbitro del famoso pugno di Destro al compianto Astori in un Cagliari-Roma di cinque anni fa. Così come è sempre Massa l’arbitro di Napoli-Roma 1-1 dello scorso anno, quando sul risultato di momentaneo vantaggio per i giallorossi, non concesse un rigore solare su Dzeko, giudicando la spinta di Koulibaly inesistente. Spinta assimilabile a quella che oggi Kalinic ha rifilato a Pisacane nell’occasione del gol finale. L’errore più grande del fischietto ligure è quello di decidere di non decidere, contravvenendo al protocollo VAR che prevede l’obbligatorietà della decisione dell’arbitro a seguito della quale, eventualmente, il VAR può intervenire in caso di errore chiaro ed evidente. Massa non ha fischiato, non ha concesso il gol, non ha indicato subito il calcio di punizione, ingenerando caos, proteste e 5 minuti di surreale attesa, con calciatori, allenatori, dirigenti in attesa della decisione finale.
(CGR INTERVISTE _LA FURIA DI PETRACHI)
MALEDIZIONE INFORTUNI – Il pari rende ancora più amaro il post-gara, per le diverse occasioni da gol non sfruttate sotto misura e il terzo arbitraggio vergognoso, che scatena la protesta ufficiale di Gianluca Petrachi: “Roma scippata, comincio a pensare che dopo questi arbitraggi, con partite indirizzate, rigori non dati e Var utilizzato a singhiozzo, qualcuno ce l’abbia con la Roma. Siamo mortificati”. Se non bastasse, ad aggravare il ‘bollettino di guerra’ dell’infermeria giallorossa, ci sono i due nuovi gravi stop occorsi a Diawara e Dzeko. Il guineano, a causa dell’intervento killer di Cigarini, ha rimediato la lesione del menisco mediale del ginocchio sinistro. Fortunatamente scongiurata l’ipotesi più grave della rottura del crociato, ma rischia uno stop di almeno 40 giorni. Edin Dzeko invece a causa di una testata sul volto ha riportato la doppia frattura dello zigomo. Per entrambi domani operazione chirurgica a Villa Stuart. Della serie ‘si salvi chi può’, in attesa delle decisioni del giudice sportivo sulle giornate di squalifica per Fonseca. Ora la sosta, salvifica per ricaricare le batterie e provare a recuperare almeno due-tre elementi, ed evitare di presentarsi a Marassi, contro la Samp (che non sarà di Di Francesco, ad ore l’esonero) con una squadra non del tutto incerottata.