Il mantra del gioco di squadra, sulla carta, è l’esaltazione dell’idea collettiva. Tutto vero, naturalmente, però il fascino dei duelli, di quegli uno contro uno che possono decidere la partita, resta ancora intramontabile. Reparto per reparto, anche il match tra Roma e Milan alimenta il gusto della sfida di stasera, che proviamo a raccontare attraverso sei protagonisti chiave. Non nascondiamolo: il campionato di Chris Smalling non è cominciato nel migliore dei modi. Le prime due partite lo hanno messo in vetrina per due uno contro uno – con Candreva e Ngonge – in cui non ha brillato. Adesso l’asticella sembra alzarsi ulteriormente, ma il difensore inglese di sicuro non vorrebbe perdere la sfida virtuale con il connazionale Tomori, che si pone a difesa di una squadra in apparenza più avanti nella condizione.
Come scrive la Gazzetta dello Sport, se sarà davvero una Roma assai cauta in partenza per non lasciare spazio alle accelerazioni in campo aperto dei rossoneri, Aouar può essere un’arma decisiva. Dall’altra parte chiavi in mano a Reijnders, perché l’olandese è la sintesi di tutto quello che Pioli chiede al suo centrocampo.
Strana la vita. Andrea Belotti e Oliver Giroud sono partiti alla grande nonostante i fantasmi alle loro spalle. Se per il francese quello di Taremi è svanito, per l’italiano di spettri se ne sono materializzati due: Azmoun e soprattutto Lukaku.