Roma, modulo di gruppo

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Il Messaggero (U.Trani) – Adesso, ritrovata la vittoria dopo 50 giorni di digiuno, c’è solo da capire che Roma sarà da qui alla fine della stagione. Ma, per andare più sul concreto e non guardare esageratamente avanti, bisogna solo sapere con quale sistema di gioco affronterà domenica il Benevento, dopo il ritorno al 4-2-3-1 che è conciso con il 1° successo nel 2018 (recuperati 3 punti alla Lazio e 2 all’Inter: la zona Championsora è a -1). La conferma dell’assetto sarebbe scontata se Di Francesco non fosse in piena emergenza a centrocampo: Nainggolan e Pellegrini saranno squalificati, Gonalons resterà ancora fuori e De Rossi vivrà pure questa settimana in bilico. In più, come se non bastasse, la situazione si è ulteriormente complicata per la notte brava di Peres,conclusa all’alba con l’incidente a Caracalla: il terzino riceverà lo stesso trattamento riservato a Nainggolan che, per il video shock di Capodanno, non fu convocato per la partita interna contro l’Atalanta. La rosa è dunque ridotta al minimo: con Karsdorp e Luca Pellegrini convalescenti, Schick fermo per l’ennesimo guaio muscolare, a gennaio sono partiti Emerson, Nura, Castan e Moreno, sostituiti da Silva (non ancora a disposizione) e Capradossi. I convocati per la trasferta di Verona, contando i 3 portieri, sono stati 19. Senza Nainggolan, Pellegrini e Peres, diventerebbero 16, al massimo 17se dovesse farcela De Rossi.

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