Con la vittoria sul Napoli per 2-1, la Roma ha chiuso il campionato nel migliore dei modi anche se c’è tanto rammarico per l’ennesima stagione buttata al vento. Una stagione, comunque, che può ancora regalare qualche sorriso visto che il 26 maggio, allo stadio Olimpico, la Roma si gioca non soltanto la decima Coppa Italia della sua stagione ma anche la qualificazione alla prossima edisione dell’Europa League. Contro il Napoli, ottime prove di Destro e Marquinho, pronti a mettere in difficoltà Andreazzoli in vista della finale di domenica prossima. Ecco le pagelle dei quotidiani:
IL MESSAGGERO a cura di M.FERRETTI
LOBONT 5 Deve mettere i pugni su una conclusione di Hamsik, nel primo tempo. Grottesca l’uscita sul gol di Cavani. Bloccare la palla no?
TOROSIDIS 6 Gioca largo a destra, in difesa, ma fa una fatica enorme a tamponare e a proporsi in avanti con continuità. Comincia un po’ meglio nella ripresa, prima di chiedere il cambio.
BURDISSO 5,5 Cavani, nell’uno contro uno, se lo beve con grande, troppa facilità. Un po’ meglio quando è chiamato a chiudere lateralmente. Non benissimo, però.
CASTAN 6,5 Lì dietro non abbassa mai la guardia e risulta tosto e concentrato. Anche perché, avendo Dodò alla sua sinistra, non può permettersi il lusso di distrarsi. Fin troppo disinvolto, talvolta. Specie quando deve portare il pallone in avanti.
DODO’ 5 Attacca poco e male e poco e male difende. Gli avversari sembrano avere un passo nettamente superiore al suo.
BRADLEY 6 Serata complicata quando si tratta di tamponare il gioco centrale del Napoli: lui ci mette tanto impegno ma spesso finisce fuori posizione, dando un contributo fisico alla causa. Non molla fino all’ultimo, se non altro. T
ACHTSIDIS 5 Non è pronto per certi palcoscenici, specie se gli avversari non ti lasciano neppure il tempo di respirare. Non a caso sale un po’ di tono quando il Napoli smette di correre e pressare.
LAMELA 5 Evanescente, impalpabile. Troppo decentrato, là a destra. Raramente diventa protagonista, troppo spesso va a sbattere contro l’avversario. E porta eccessivamente il pallone, anche quando potrebbe servire il compagno meglio piazzato. E, nel finale, si pappa un gol facile facile, volendo quasi entrare in porta con il pallone.
PJANIC 5 Teoricamente dovrebbe essere il trequartista della Roma, ma fatica tremendamente a trovare la giusta posizione e i tempi per far partire l’azione. Anche per la stretta marcatura di Behrami. Un’altra prova negativa, un’altra occasione sprecata.
MARQUINHO 6,5 C’è ma, per troppo tempo, non si vede. Nel finale del primo tempo, però, impegna Rosati, ma visto che lo fa con il destro la sua conclusione non mette paura più di tanto. Unico lampo in una frazione grigia assai. In avvio di ripresa, a sorpresa, trafigge Rosati con un destro (destro…) potente. E cresce.
DESTRO 7 Complicatissimo fare il proprio dovere di centravanti se ti arriva un pallone decente ogni quarto d’ora. Con un guizzo, colpisce il palo (e non è fortunato), a seguire prova il colpo sotto ma Cannavaro salva sulla linea. Alla seconda occasione, però, non perdona mandando fuori giri Rolando (rete n.6 in campionato).
PIRIS ng Rileva Torosidis, alle prese con un problema alla caviglia: fa il compitino senza strafare.
FLORENZI ng Al posto di Pjanic con la gara già avviata verso il risultato finale.
PERROTTA ng Saluta la Roma, entrando al posto di Dodò. Passo d’addio (ha il contratto in scadenza) per un giocatore che alla Roma ha dato tanto, tantissimo. Applausi.
ANDREAZZOLI 6 Propone ancora il 4-2-3-1 in vista del derby. La Roma del turn over per un tempo dimostra carenze sul piano del gioco, poi si sveglia. E vince la partita che le permette il sorpasso finale sulla Lazio, avversaria domenica prossima.
GAZZETTA DELLO SPORT a cura di M.CECCHINI
LOBONT 5,5 L’ex terzo portiere ormai titolare si tuffa nel passato con la goffa respinta che innesca il gol del Napoli.
TOROSIDIS 5,5 Poche incursioni e la grazia su un rigore.
PIRIS 5,5 Entra fischiato: il duello con Armero non lo aiuta.
BURDISSO 6 Comincia con un errore su Cavani, poi però cancella il clima di amichevole e ringhia a chiunque passi.
CASTAN 6 Attento nelle chiusure e nel concitato finale.
DODO’ 6 In attesa di dimostrarsi il fenomeno che ci è stato raccontato, galoppa bene sulla fascia… (Perrotta s.v. Pochi minuti, forse quelli dell’addio).
BRADLEY 6,5 La mediana ha maglie larghe e lui ha fiato e gambe per coprire quasi dappertutto.
TACHTSIDIS 6 Buone intuizioni e soliti errori: può crescere, ma dovrà farlo altrove.
LAMELA 6 In una partita in cui si gioca senza obiettivi si sveglia solo nel finale dove sfiora la rete.
PJANIC 6 Ha la regia avanzata, si accende a sprazzi. (Florenzi s.v.)
MARQUINHO IL MIGLIORE Il suo è un binario bollente, che lo porta prima al tiro (pericoloso) e poi al (gran) gol.
DESTRO 6,5 Prima un palo a portiere battuto, poi un salvataggio sulla linea, infine un gol liberatorio.
All. ANDREAZZOLI 6 Comincia fischiato, però il turnover è utile.
CORRIERE DELLO SPORT a cura di M.EVANGELISTI
LOBONT 6 – Usa i pugni più di Muhammad Ali. Infatti lo colpiscono d’incontro. Comunque fa sempre qualche parata, a differenza di Stekelenburg.
TOROSIDIS 6 – Va spesso a esplorare terre incognite lontano dalla sua area. Tanto, anche quando c’è, Zuniga lo salta sempre.
PIRIS (21′ st) 6 – Meno avventuroso di Torosidis. Per quanto riguarda Zuniga il discorso è lo stesso.
BURDISSO 5,5 – Un paio di simpatici assist per Cavani, costretto a svegliarsi dalla siesta. Lo protegge il carattere, una dote che in questa squadra sarà sempre accessorio indispensabile.
CASTAN 6 – Con lo spazzolone che porta sulla testa finisce spesso per saltare a vuoto. Pregevole il senso della posizione. Si vede che con Marquinhos al fianco si sente più leggero. La difesa alla fine, pur con lo svarione d’ordinanza, regge ed è un segnale che fa bene all’animo.
DODO’ 6 – Ara la fascia avanti e indietro, però al momento di seminare è piuttosto impalpabile. Per adesso è divertente, deve imparare a essere anche utile.
BRADLEY 7 – Ha in corpo troppa energia per stare fermo e per comprendere il significato della parola amichevole. Forse la vera sorpresa in giallorosso di quest’anno.
TACHTSIDIS 6 – Gli si addicono i ritmi letargici della partita. Anche se continuiamo a pensare che un regista in Serie A significhi altro.
LAMELA 6,5 – Freccia piantata nel fianco di qualsiasi difesa. Perché non scateni mai il suo sinistro avvelenato in un tiro liberatorio è un mistero di cui probabilmente neppure lui conosce la spiegazione.
PJANIC 6 – Se la palla è ferma tutto bene. Ma non si vive di calci d’angolo e punizioni. Sta deludendo e naturalmente è il primo a soffrirne. Diciamo che quando può calciare in tranquillità automaticamente l’attacco diventa pericoloso.
MARQUINHO 7 – E’ un periodo in cui parla con la porta e la porta gli risponde. Almeno uno della Roma ha capito che per segnare bisogna picchiare il pallone in direzione del portiere avversario.
DESTRO 7 – Visto che nessuno lo libera, ci pensa da solo. Qualche volta ci pensa pure troppo. Alla fine si divincola dalla difesa e dalla malasorte. E’ diverso da Osvaldo perché ritiene di essere un ingranaggio della squadra, non un’appendice.
ANDREAZZOLI (all.) 6,5 – Trova il giusto equilibrio tra la smania di vincere e la necessità di tenere in caldo qualcuno per il derby. Magari non sarà un trionfo storico quello di ieri. Di sicuro è una soddisfazione che il tecnico meritava.