CGR REWIND (di Francesco Oddo Casano) – Pronti via, basterebbe fermare il tempo e il relativo cronometro al 3′ minuto della sfida di San Diego tra Roma e Tottenham per esclamare “Oh finalmente Schick”. Dopo appena 180 secondi infatti il ceco, liberato in area da una splendida combinazione Luca Pellegrini-Javier Pastore, irride con la suola un avversario e batte a rete col mancino il portiere del Tottenham. Roma avanti e 5 gol consecutivo per Schick in questo ritiro.
Il lampo dell’ex attaccante doriano però è illusorio, come la durata di un temporale estivo, con la differenza che qualche ora fa la tempesta si abbattuta sui giallorossi. Squadra lunga, prevedibile, con una linea difensiva – sperimentale a dir poco – che lascia individualmente spazi letali al quadrilatero offensivo degli Spurs composto da Eriksen, Lamela, Lucas Moura e Llorente. Nel giro di mezz’ora la gara prende una piega quasi impossibile da ribaltare: doppietta dell’ex centravanti bianconero e dell’ex ala del Psg, con diversi errori gravi della Roma che, concede non solo facili conclusioni, ma anche ribattute sotto misura sulle quali Mirante (non impeccabile in almeno un paio delle rete degli inglesi) può fare poco o nulla.
In avanti buone indicazioni da Cengiz Under, tra i pochi a provare degli spunti offensivi in grado di creare dei pericoli alla retroguardia inglese, male Diego Perotti, Bryan Cristante e Maxime Gonalons, che fatica ad inserirsi a pieno nello scacchiere tattico giallorosso. L’ex centrocampista dell’Atalanta appare ancora in difficoltà sul piano della condizione atletica, ma anche dal punto di vista tattico non sembra ancora all’interno degli schemi e dei movimenti che Di Francesco pretende dalle sue mezzali.
Tutte le foto di #RomaSpurs nella nostra gallery…
📷 https://t.co/n3vd93iKDS#ASRoma #RomaTour #ICC2018 pic.twitter.com/d0cnAJzowO
— AS Roma (@OfficialASRoma) 26 luglio 2018
Nella ripresa la Roma – evidentemente strigliata dal mister pescarese, per la scarsa aggressività e cattiveria agonistica dimostrate nel primo tempo – gioca un match più equilibrato e complice anche l’inserimento dei calciatori più esperti come Marcano, De Rossi, Strootman e Dzeko, costruisce diverse palle gol che se realizzate avrebbero reso meno amaro il passivo. Buone risposte sono arrivate da Justin Kluivert e Ante Coric, subentrati nel secondo tempo a Under e Perotti, con diversi spunti offensivi e pericoli portati alla porta degli Spurs. Nel complesso, ricordando sempre che si tratta di un’amichevole di fine luglio, la Roma appare ad oggi ancora un cantiere a cielo aperto, con tanto, tantissimo lavoro per mister Di Francesco che dovrà però affrettare i tempi, soprattutto sul piano dell’amalgama tra i tanti nuovi acquisti e le basi solide di quel gruppo, che lo scorso anno, sfiorò la finale di Champions League.