La Roma contro il Verona, per almeno un’ora, è stata surclassata e non ha dato segnali di vita. L’ingresso dei tre Primavera – prima Zalewski, poi Volpato e Bove – ha portato voglia di fare, corsa, sfrontatezza. Il Verona ha smesso di vincere tutti i duelli e la Roma ha ripreso una partita che sembrava già perduta. Come scrive il Corriere della Sera, oltre all’apporto della linea verde c’è stata anche una mossa tattica che ha aiutato la squadra: il ritorno della difesa a 4, guadagnando un giocatore a centrocampo e nella fase offensiva.
La cartina di tornasole è il rendimento di Karsdorp: terrificante come difensore centrale sul centro-destra, in un’accoppiata deficitaria con Maitland-Niles, e propositivo una volta rimesso a fare il terzino destro, anche se continua a mancare la qualità dei cross e dei passaggi finali. Mourinho ha detto più volte che il suo modulo preferito resta il 4-2-3-1 ma che la difesa a 3 mette i giocatori più a loro agio. Non essendo un integralista, lo Special One ha scelto da settimane la difesa a 3 (ma contro il Verona è stata a lungo a 5). I risultati, però, non gli hanno dato ragione.
In assenza di un vero regista la squadra fatica ancora di più a costruire, rinunciando quasi completamente a far partire l’azione dal basso. La Roma del 3-5-2 si trova spesso con un uomo in meno a centrocampo e con la squadra molto lunga in campo. L’aggressività non è una caratteristica di questa rosa (65 recuperi contro i 74 del Verona) e ancora una volta la Roma ha corso meno della sua avversaria (quasi 5 km).