Non sottovalutate Pallotta perché lui non sottostima la Roma, neanche all’indomani della crisi finanziaria più terribile del secolo. Ma dall’altra parte c’è Friedkin che è tornato un interlocutore credibile per la cessione della società. Come scrive il Corriere dello Sport, il sistema operativo delle negoziazioni, insomma, è ripartito. Se in autunno il magnate texano aveva deciso di stanziare 710 milioni virtuali, comprensivi dei debiti ora saliti a 278 milioni, ora è disposto a pagarne 220 ai quali vanno sommati i debiti e i 90 milioni necessari per la futura ricapitalizzazione. Una cifra che però non soddisfa Pallotta, pienamente convinto che dopo la crisi il club ha tutte le carte in regola per valorizzarsi.