IL TEMPO (A. AUSTINI) – Rivoluzione? Sì, ma non subito. Lo spiraglio riaperto per la Champions suggerisce agli americani di temporeggiare: la Roma accoglierà gli uomini del futuro al termine del campionato. Lo sbarco a Trigoria del futuro direttore sportivo Sabatini è rinviato, così come l’incontro tra DiBenedetto e il direttore generale in pectore Baldini. Questo non significa che il progetto si fermi. Tutt’altro: il contratto di Sabatini è pronto e da oggi in poi ogni giorno è buono per la firma. Con l’ok di Unicredit, l’ex ds del Palermo sarebbe dovuto arrivare al «Bernardini» in questa settimana nonostante il suo nuovo incarico diventerà effettivo soltanto dal 1° luglio. Ma tra venerdì e sabato le carte si sono rimischiate. Da una parte i messaggi lanciati da Montali e Montella, dall’altra i risultati che hanno ridato speranze: ora la Roma ha di nuovo un obiettivo e per lasciare tranquilla squadra e dirigenti si è deciso di evitare scossoni anticipati. Sabatini e Baldini si «materializzeranno» insieme a DiBenedetto, il cui arrivo è previsto a fine campionato con tanto di elezione a presidente. E, forse, la presentazione di un nuovo allenatore. Intanto i futuri dirigenti continuano a lavorare in stretto contatto con gli americani. Il nodo della panchina non è ancora sciolto: incassati i «voti» della vecchia guardia, Montella conserva chance di conferma, Ancelotti è lontano, Guardiola e Villas Boas sono (per ora) inavvicinabili, gli altri nomi non convincono. Nella corsa potrebbe entrare un altro nome affascinante: Wenger è in rotta con l’Arsenal. Di concreto per adesso c’è il lavoro degli avvocati – la Holdco è in via di costituzione – e un campionato riaperto. Nel pomeriggio la squadra si ritrova a Trigoria, compreso Juan: l’indurimento al polpaccio accusato sabato non nasconde lesioni. A Bari, se tutto va bene, ci sarà.