Ma che bella partita, di quelle che riconciliano con il calcio. Così bella che ha resistito al tentativo di avvelenamento: bravissimo l’arbitro Rocchi a sospendere il match per i soliti cori discriminatori. Un Roma-Napoli pieno di gioco e di talento, uno scrigno in cui hanno brillato due ragazzi italiani, Nicolò Zaniolo e Alex Meret. La Roma ha raggiunto una notevole maturità di squadra, con traiettorie definite, ha vinto e in attesa dell’Atalanta si è goduta una notte al terzo posto. Come riporta la Gazzetta dello Sport, Roma-Napoli è cominciata piano, reciproca diffidenza iniziale, ma due tendenze erano chiare. Mancini, difensore adattato a centrocampista, ha innescato Spinazzola sulla destra, il terzino ha dispiegato la falcata da quattrocentista e ha servito Zaniolo al traino, che ha mirato l’incrocio alla sinistra di Meret e lì ha messo la palla, con tiro potente e preciso. Dopo il rigore sbagliato da Kolarov e parato da Meret il Napoli ha edificato il suo momento migliore, venti minuti in cui ha messo la Roma alle corde, ma se la fortuna è cieca, la sfiga ci vede benissimo: salvataggio di Smalling sulla linea, gran Lopez su un tiro di Insigne, traversa di Milik, palo di Zielinski. Nella ripresa un altro braccio, stavolta di Mario Rui, ha concesso alla Roma un’altra chance dagli undici metri: stavolta ha tirato Veretout e il francese non ha sbagliato