IL MESSAGGERO – U. TRANI – «Voglio arrivare in finale, non mi interessa contro chi: la Juve o la Lazio fa lo stesso, basta che ci siamo noi». Zdenek Zeman pensa alla Roma e a se stesso. Il 26 maggio, all’Olimpico, vuole esserci lui. Ma prima c’è l’Inter, da affrontare stasera, per la seconda volta in tre giorni dopo il match di domenica in campionato: il trentasettesimo incrocio tra i due club in meno di dieci anni è la semifinale di Coppa Italia, trofeo che può dare ancora un senso alla stagione dei giallorossi e permettere al tecnico di Praga di avere qualche chance di restare anche l’anno prossimo. Il boemo, del resto, non arretra nelle sue convinzioni: «Io non scelgo. Abbiamo due obiettivi: vogliamo fare al meglio entrambe le competizioni». Si sente ancora dentro la corsa Champions.
ALL’ATTACCO Solo 3 gol nelle prime 4 gare del 2013. La Roma davanti fa cilecca e Zeman avverte gli attaccanti: «Dovremo essere più aggressivi nella metà campo dell’avversario. Noi abbiamo avuto molte palle gol, loro solo due: potevamo chiudere il match anche non giocando la migliore partita. Dovremo essere più aggressivi nella metà campo dell’avversario, pure se non dipende solo da noi. L’Inter è sempre l’Inter. Una squadra con giocatori importanti che hanno vinto tanto e quindi anche grande esperienza».
TACHTSIDIS DA AIUTARE Diagnosi confermata: lesione muscolare di primo grado alla coscia destra per De Rossi che spera di tornare per Roma-Cagliari. Spazio a Tachtsidis che non piace alla tifoseria. «Sembra che vogliano colpire pure me. Si è creato dualismo, c’è molta gente più attaccata a De Rossi. Dicono che il greco ha giocato solo in B, poi vogliono Verratti, un altro che viene dalla B. Il ragazzo ci è rimasto male, lo stadio lo ha fischiato già nel riscaldamento, lui è sensibile e lo ha pagato. Non è giusto fischiare uno che porta la maglia della Roma prima di cominciare. E’ assurdo. Ci parlo spesso per tranquillizzarlo. Deve reagire e dimostrare che è da Roma. A me lo ha dimostrato, deve farlo anche con gli altri». A scortare il greco, caricato pure da Totti («Le sue difficoltà sono le nostre»), ecco Bradley e Florenzi: «Somigliano il primo a Tommasi e l’altro a Di Francesco». Zeman ha gli uomini contati. Mancheranno pure gli squalificati Dodò, Taddei, Pjanic e Osvaldo. Rientra Stekelenburg, convocati Antei e i primavera Sammartino e Federico Ricci. «Ho una rosa soddisfacente. Avremo la panchina corta, spero che non si faccia male nessuno in partita».
LA SOCIETA’ «Se ognuno dà il meglio di sè, si può rimontare. Non siamo i migliori del torneo, ma superiori ad alcuni avversari». Zeman, nonostante i 10 punti di distanza dalla zona Champions, crede sempre di poter salire sul podio. Franco Baldini, però, è deluso. «Mi aspettavo di avere molti più punti. Ma sono convinto che possiamo ancora raggiungere una posizione diversa da quella attuale. Mi rifiuto di pensare che si continui così». E Zdenek è sotto esame: «Tutte le componenti di qualcosa che non ha prodotto risultati hanno responsabilità». Sul suo futuro, il dg chiarisce: «A fine anno mi renderò responsabile a trarre le conclusioni. Ma in questa società ogni giorno viene fatto qualcosa per migliorare. Questa squadra, comunque, con soli due-tre innesti potrà competere».