IL MESSAGGERO (U. TRANI) – Il cuore della Roma batte forte, con la sua gente, nella notte più delicata. E, in campo, non si ferma nemmeno davanti all’ennesima ingiustizia: 2-2 contro l’Inter dell’ex Spalletti, con doppia rimonta entusiasmante, certificata da Under e Kolarov che replicano a Keita e Icardi. Fuori, però, esplode la rabbia della società per il nuovo torto subìto: Pallotta e Totti attaccano il sistema arbitrale. Che non usa il Var come dovrebbe. Il recidivo Rocchi, celebre per il triplo sgarbo dell’ottobre 2014 a Garcia nel match contro la Juve allo Stadium, nega il rigore a Zaniolo, atterrato da D’Ambrosio sullo 0-0. E Fabbri, davanti al video, lo fa perseverare nell’errore. Proprio quanto accadde nell’agosto 2017, sempre all’Olimpico e contro i nerazzurri: fallo di Skriniar su Perotti, incredibile dormita di Irrati e mancato intervento di Orsato. Di Francesco, nella circostanza, almeno non perde e, nonostante l’emergenza in ogni reparto, fa meglio del collega, mai battuto nei 6 incroci ed espulso nel recupero per l’assurda sceneggiata davanti alla panchina. Il punto, però, non gli permette di migliorare la classifica: 7° posto, 12 punti in meno e – 5 dal Milan quarto.
SOLITO LEGNO – La Roma, con la 19esima formazione differente in 19 partite stagionali, funziona e non sbanda. La formula usata da Di Francesco, per difendere il posto, è conservativa, con Florenzi alto nel tridente. Non a destra, come nel derby e a Mosca, ma a sinistra. A destra c’è Under, costretto a sacrificarsi su Asamoah che spinge. In difesa rientra Jesus con Fazio che sale in tribuna (distorsione alla caviglia) e che si aggiunge agli indisponibili Karsdorp, Lorenzo Pellegrini, De Rossi, Coric, El Shaarawy e Dzeko. Anche Spalletti va sull’inedito: Brozovic, nel 4-1-4-1, si abbassa a schermare la difesa, con Joao Mario e Borja Valero palleggiatori, con Perisic solo inizialmente a destra e Keita a sinistra a lavorare per Icardi e per se stesso. I giallorossi faticano per 15 minuti, poi si accendono. Verticalizzazioni e sovrapposizioni. Sempre in movimento Schick e soprattutto intraprendente Zaniolo. I giovani non deludono. Tacco di Schick per chiudere il triangolo con Florenzi che piazza di destro. Palo, il 10° in questo torneo. Olsen, invece, è bravo su Icardi.
SGARBO FATALE – Keita non si placa. La catena nerazzurra di destra fa la differenza nel 1° tempo. Mai, però, quando la svista di Rocchi quando D’Ambrosio sgambetta Zaniolo e Fabbri gli consiglia di non intervenire. Proprio D’Ambrosio, buco di Jesus sul cross da destra, offre l’assist per il vantaggio a Keita. La Roma accelera e l’Olimpico la spinge. Zaniolo, da ex, è protagonista. Kolarov cresce. Punizione e paratona di Handanovic. Assalto giallorosso nella ripresa. Avanzano i mediani Cristante e Nzonzi. Fa pressing Zaniolo e con lui Schick. Under si accentra e riceve da Cristante. E’ subito pari: sassata di sinistro e Handanovic impalato. Interviene Spalletti: Politano per Keita. Ma a firmare il secondo sorpasso della serata è il solito Icardi: girata di testa, beffando di Manolas, su corner di Borja Valero. Ecco Kluivert per Santon. Florenzi va a destra. E, da angolo, conquista il rigore (il 1° in 14 giornate) del nuovo pari: mano di Brozovic, con il Var che stavolta salva Rocchi. Trasforma Kolarov: con 18 reti, i giallorossi in casa hanno il migliore attacco della serie A. Entrano Perotti per Zaniolo, Vecino per Borja Valero, Lautaro Martinez per Perisic e Pastore per Under. Espulso Spalletti a fine recupero: proteste plateali prima degli insulti dei suoi ex tifosi. Il match ball è sulla testa di Cristante: a lato. Terza rimonta, senza mai arrivare però al successo.