IL TEMPO (E. MENGHI) – Scegliere Schick oggi non significa che la partita più importante sia quella che Dzeko giocherà martedi. Significa cogliere il momento magico del ceco e dargli l’opportunità di non collezionare pallonetti come ricordi preziosi perché per uno come lui certi colpi di classe dovrebbero essere la normalità. Ma, attenzione, Udine dev’essere un’occasione perla Roma tutta, non solo per un attaccante alla ricerca di se stesso. «L’Udinese – tuona Di Francesco in sala stampa – ci metterà alla prova dal punto di vista fisico, sarà una partita molto dura in questo senso. E Nicola, lo conosco bene, preparerà la gara cercando di toglierci le giocate e gli spazi. In tanti pensano già al Real Madrid 0 all’Inter, ma questa è la sfida più importante del trittico e i ragazzi devono capire che va approcciata nel modo giusto. Non è un alibi avere tanti nazionali». E tanti «big» fermi ai box. Dzeko e probabilmente Florenzi in panchina ci andranno per scelta dell’allenatore, il resto dell’undici è praticamente obbligato viste le assenze: «Perotti lo riporteremo dentro dopo la Champions, De Rossi pre o post Cagliari. Manolas cercheremo di recuperarlo per il Real». Al bollettino di guerra va aggiunto Pastore, mentre si rivedono tra i convocati Karsdorp e Luca Pellegrini, ma sulle fasce toccherà a Kolarov e a Santon, nonostante il piede malconcio del primo e l’attacco influenzale avuto dall’altro. Fazio farà coppia con Juan Iesus, Nzonzi con Cristante davanti alla difesa e Lorenzo Pellegrini, rientrato in anticipo dal ritiro azzurro per una lieve contusione, non farà mancare il suo prezioso supporto al giovane attacco che Di Francesco si appresta a confermare: Kluivert è favorito su Under a destra, El Shaarawy dopo la doppietta alla Sampdoria rimane a sinistra e in mezzo Schick. Età media 22 anni. «A Patrik ho detto che per me il pallonetto con la nazionale è normalissimo, anche se lo abbiamo fatto passare per il gol dell’anno. Lui ha sorriso perché sa benissimo che è nel suo DNA: e giusto fargli i complimenti, ma bisogna anche fargli capire che non basta. Lui deve avere continuità di gol, poi li può fare come gli pare: è fondamentale nel suo percorso di crescita», Di Francesco va di carota e bastone con il ceco mentre lo annuncia titolare al Friuli: «Gioca dall’inizio perché ha dato risposte importanti, c’è grande voglia di venire fuori e ne sono felice».
Il premio è per l’atteggiamento mostrato dall’attaccante, che ai numeri non regge il confronto con Dzeko per ora e lo sa benissimo («Posso imparare molto da Edin, c’è rivalità ma siamo amici. Ora mi sento molto bene, è un buon periodo», ha detto a SNTV). Di Francesco
va oltre i dati, perché «non ci si fanno le formazioni e non ci si preparano le partite, servono solo per aiutarti a capire quello che fai. Se hai Lasagna davanti sai benissimo che devi dare le coperture giuste e De Paul appena ha uno spazio calcia in porta: dobbiamo stare attenti. Prima di tutto prepareremo il sistema di gioco per sapere come andare a prenderli, anche se non sappiamo come giocheranno». Nicola è all’esordio sulla panchina dell’Udinese e non sono escluse sorprese in campo. Ma la Roma non può farsi trovare impreparata, la strada per l’Europa è lunga ed è ora di rimettersi in carreggiata: «Non credo che ci sia un periodo più importante dell’altro, ci aspettano partite fondamentali per rimanere agganciati alla Champions e cercare di recuperare terreno». Prima che sia troppo tardi.