CORRIERE DELLO SPORT – A. GHIACCI – La signora del chiosco di frutta ci risponde subito: «L’oratorio che cercate è qui dietro, dopo il benzinaio a destra» . A Nettuno è una delle ultime giornate invernali: freddo e cielo grigio, con il mare a due passi che con quest’aria fa sempre un’impressione strana. In lontananza il profilo del monte del Circeo, «ma quando è sereno da qui si vede anche Ponza» . Qui tutti sono in trepidante attesa della bella stagione. Che da un paio di giorni, con un po’ di anticipo, è arrivata a casa Romagnoli: Alessio, il più piccolo dei due figli, ha segnato nel giorno della sua prima da titolare in serie A, può essere la svolta. Il diciottenne è di qui, proprio come un altro mancino che una quarantina di anni fa arrivò a Trigoria e che qui oggi ci vive ancora.(…)
Romagnoli, qui nasce il futuro
CAMPO – All’oratorio San Giacomo il vecchio campo da calcio non esiste più: ora ce ne sono due, uno in terra più piccolo, quasi da calciotto, l’altro in sintetico da calcetto. Come i due figli di Conti, Andrea e Davide, anche Romagnoli ha iniziato qui: per via delle buone doti fisiche ha sempre giocato con quelli più grandi, di uno, due o tre anni. Alessio è forte, il pallone gli piace. E nei piccoli tornei è sempre uno dei migliori, la squadra che ce l’ha difficilmente perde. A quell’epoca fa l’attaccante, o comunque si entusiasma per i ruoli offensivi, come accade a tutti i bambini. Poi però arriva la chiamata della Roma: nel 2004, quando Alessio ha nove anni, Bruno Conti parla con la famiglia, sono amici, c’è rapporto, a Nettuno si conoscono tutti e il campione d’Italia e del Mondo quando torna è ancora uno del popolo. Da quel momento inizia l’avventura: oggi sembra tutto bello ma nel corso degli anni i sacrifici sono stati tantissimi. (…)
SCUOLA – Al San Giacomo, che è a due passi dal bar che Romagnoli frequenta ancora con qualche amico quando ha un paio d’ore libere, solitamente si arriva nel pomeriggio. A tre minuti di macchina c’è l’istituto tecnico Paolo Segneri, dove Romagnoli frequenta il quarto ano di ragioneria. «Oggi non c’è – racconta il direttore Francesco Maurilio Leggieri – da quando gioca con la Roma dei grandi ha sempre un paio di giorni di permesso a settimana, è stata proprio la società giallorossa ad avvisarci e a scriverci per ottenere l’ok» . Il gol segnato da Alessio al Genoa, a Nettuno è ancora negli occhi di tutti: quando se ne parla viene fuori la soddisfazione, la gioia perché è “arrivato” (o comunque ha fatto un bel salto in avanti) un altro ragazzo che è nato qui. «Non proprio qui – specifica il sindaco Alessio Chiavetta – perché chi è in procinto di partorire deve percorrere tre chilometri e andare all’ospedale Madonna delle Grazie (santa patrona proprio di Nettuno, ndi) di Anzio. Ma Romagnoli è di Nettuno!» .(…)
PAPA’ – Il capitano della Roma è stato festeggiato dai suoi bambini. A casa Romagnoli è ancora Giulio, il padre, l’uomo con cui Alessio e Mirko (il fratello grande, 24 anni) si confrontano. Alessio lo fa tutti i giorni da almeno nove anni, dalla prima volta che i due hanno percorso insieme la strada per Trigoria: avanti e indietro, 40 chilometri ad andare e altrettanti a tornare. Per inseguire un sogno, alimentato dalle buone impressioni degli addetti ai lavori incontrati con il passare degli anni.