Rongoni (Ex preparatore Roma): “Epidemia crociati a Roma fuori dalla norma. Giusto...

Rongoni (Ex preparatore Roma): “Epidemia crociati a Roma fuori dalla norma. Giusto rifare i campi di Trigoria. Le Tournèe? Ecco come incidono”

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Paolo Rongoni, ex preparatore della Roma sotto la gestione Rudi Garcia, ha parlato ai microfoni di Centro Suono Sport. Un’analisi approfondita sul tema infortuni in generale e su questo di anomalo sta accadendo in casa giallorossa da più di un anno:

A suo giudizio perchè c’è stato un aumento degli infortuni traumatici al ginocchio negli ultimi anni, con specifico riferimento ai crociati? La casistica della Roma come si spiega?
“Sicuramente il fatto di giocare in continuazione e il ritmo delle attività in campo, con giocatori sempre più performanti sul piano della velocità, porta ad uno stress maggiore delle ginocchia. Quello che è successo a Roma è un caso unico, non ho mai visto nulla del genere. Difficile da spiegare, forse anche i campi hanno inciso, perchè quando ho lavorato a Trigoria erano duri, ma quello che è successo a Roma negli ultimi anni con oltre 15 crociati è qualcosa che va fuori dalla norma”

Le tournèe possono incidere negativamente sulla qualità di una preparazione fisica?
“Correlare la preparazione estiva oltreoceano agli infortuni a mio giudizio penso sia qualcosa di esagerato. Ad ora non ci sono prove o ricerche scientifiche che spieghino l’incidenza della tournèe sugli infortuni. Sicuramente i viaggi lunghi perturbano il ritmo della preparazione, perchè il fuso orario e il sonno viene sfalsato, così come la fase di recupero. Le tournèe in assoluto non sono benefiche per gli organismi dei calciatori, ma nel sistema calcio oggi sono fondamentali sul piano economico, quindi bisogna adeguarsi con dei lavori preventivi e con delle metodologie di lavoro diverse, sperando di trovare anche delle strutture adatte”

Cosa non funzionò nel secondo anno in giallorosso con Garcia? La Roma ebbe 40 infortuni di cui 23 muscolari lo scorso anno addirittura 56 complessivi?
“L’infortunio traumatico è praticamente impossibile da prevenire e più il ritmo si alza e più è difficile. Sui muscolari e sui crociati, può incidere la fatica, così come il cattivo recupero. Una squadra che gioca su tre fronti, che cerca di andare avanti in tutte le competizioni è normale che abbia 20-25 infortuni a stagioni, chiaramente dipende anche dalla rosa. Ricordo benissimo che a Cagliari giocò Francesco Totti con la febbre perchè ne mancavano tanti. Dipende anche dalla rosa che hai. La ripetizione delle partite, nel numero, aumenta le sollecitazioni e aumenta il rischio d’infortuni da usura. Ho letto che Petrachi ha parlato di campi molto duri e che li stanno rifacendo. La Roma ha avuto un’annata totalmente anomala, magari c’era un sovraccarico della stagione precedente, in cui la Roma di Di Francesco viaggiò a ritmi stratosferici arrivando in semifinale di Champions e sicuramente poi lo scorso anno questo dispendio psicofisico è stato pagato. Giocare 60-70 partite stagionali è folle”

Si sostiene che l’eccessivo utilizzo della palestra aumenti la possibilità di infortuni. E’ vero?
“Se è ben fatta può avere un’incidenza sulla prevenzione. E’ solo un metodo per cercare di preparare il muscolo a sopportare lo stress della partita. Se poi si allenano i calciatori come i body builder allora diventa negativo”

La Roma in questi anni ha cambiato tanti allenatori, dunque tanti preparatori e metodologie di lavoro. Questo incide sul numero di infortuni?
“Cambiare metodo è sempre rischioso, soprattutto all’inizio. La Roma ha cambiato molto sul piano tecnico in questi anni e il cambio di filosofia ha un’incidenza importante sullo stress fisico dei giocatori. Dopo la mia partenza c’è stato lo staff americano che ha gestito la preparazione con Spalletti e nel primo anno di Di Francesco, poi lo scorso anno l’ex tecnico giallorosso ha portato il suo preparatore”

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