Il direttore sportivo della Roma, Walter Sabatini, è intervenuto ai microfoni di Roma Radio, per chiarire una volta per tutte le polemiche createsi riguardo la foto che Gerson ha pubblicato con la maglia numero 10, chiaramente in possesso del capitano giallorosso Totti. Queste le sue parole:
“Per prendere Gerson ho dovuto usare degli argomenti, non dicendogli mai bugie. Tra qualche tempo i tifosi della Roma subiranno un grande dolore, perché il loro idolo smetterà di giocare a pallone. Dobbiamo trovare qualcuno con il quale sostituirlo, e io ho usato un argomento di calcio. Nel farlo ho spedito al ragazzo la maglia con la 10, è lesa maestà? Basta con questa storia delle offese, io mi rifiuto, rispettatelo! Trattatelo bene, ha scelto la Roma non a fronte di una squadretta, ma dicendo no al Barcellona“.
Ma Gerson può in qualche modo ricordare Totti? “Le giocate di Totti non saranno mai replicabili, bisognerà aspettare forse altri quindici-venti anni, ma questo non c’entra nulla. La maglia gliel’ho spedita io, per convincerlo della forza dell’ambiente e della maglia che indossa. Prendo totalmente io la responsabilità di quanto accaduto“.
Si parla molto, in positivo, dei nuovi arrivi (Dzeko, Salah…): “Non voglio celebrare gli acquisti. Il rispetto per Totti, che molti usano come arma a loro vantaggio, vi assicuro che all’interno della società è massimo. Nessuno toccherà Francesco, perché gli vogliamo bene e se vorrà lo accompagneremo per tutta la vita calcistica. Ma Gerson cosa ne sa, è orgoglioso della nostra maglia e basta. Ogni giorno assistiamo a questi agguati verbali, ma sono certo che i tifosi sanno che la società lavora per la loro felicità. Non voglio essere patetico, voglio solo che stamattina si riservi rispetto a questo ragazzino che ha fatto una scelta difficile, non per soldi, ma con argomenti calcistici concreti”.
Dzeko ha detto che lei è un bugiardo, perché è da tempo che lo segue: “La coerenza estrema è segno di pochezza individuale, io cambio idea spesso“.