“Zeman ha fatto bene ad escludere De Rossi, Burdisso e Osvaldo nella gara contro l’Atalanta. Ora che ci penso, anch’io feci lo stesso con van Basten“. Arrigo Sacchi, uno dei più grandi profeti del calcio italiano, in un’intervista a IlMessaggero.it, prende posizione sulle esclusioni eccellenti del Boemo, e aggiunge: “Ricordo che Marco non si impegnava, ed io, essendo socialista, credo nell’etica di gruppo e per tirare fuori il massimo dai propri giocatori è necessario l’impegno. Gli dissi che non avrebbe più giocato se non avesse cambiato atteggiamento e rimase fuori per due settimane“.
Sacchi ammette di essere sorpreso da parecchie questioni riguardo la Roma. Innanzitutto la contrapposizione tra De Rossi e Zeman: “Daniele è un giocatore fantastico, non capisco perché possa aver avuto incomprensioni col tecnico. Conosco Zeman dal 1979, è uno come me, per il quale il lavoro e il gioco sono più importanti dei giocatori”. Il tecnico di Fusignano non esita ad appoggiare di nuovo Zeman: “Anche se De Rossi non è contentissimo della situazione attuale o di certe scelte dell’allenatore, si deve comunque comportare da professionista serio qual è e passare sopra a certe cose: so quanto ama Roma e la Roma. Purtroppo nel calcio moderno si dà sempre più importanza al singolo e non al lavoro e al gruppo”.
Altra singolarità rilevata da Sacchi nella nuova Roma di Zeman è la rosa: “Mi sembra molto strano che Zeman abbia acconsentito a prendere alcuni giocatori non funzionali al suo progetto tecnico. Il calcio in Italia è spesso confuso, mentre lui è uno abituato a dare un carattere preciso e inconfondibile alle sue squadre. Non riesce a dare un ruolo a De Rossi? Non scherziamo, Daniele ha caratteristiche che vanno benissimo per il suo gioco”.