LEGGO (F. BALZANI) – In tempi di crisi da Covid pure i ricchi piangono. Compresi quelli del calcio. La Liga spagnola, infatti, apre la strada del tanto temuto sistema di salary cap (tetto salariale) che implica una forte riduzione degli stipendi sul modello delle leghe professionistiche americane (vedi Nba) per contenere le perdite e permettere lo svolgimento dei campionati. Una presa di posizione che coinvolgerà a breve tutti i tornei. Compresa la serie A, e compresa la Formula 1. Il messaggio della Federcalcio spagnola ai club di prima e seconda divisione è chiaro: tagliare di 500 milioni complessivi gli stipendi dei giocatori e di tutti i dipendenti. A esser colpiti dai nuovi tetti soprattutto Barcellona (-50%) Real (-30%).
Il club catalano rischia grosso visto che potrà spendere massimo 382 milioni di euro contro i 671 della passata stagione. Dopo Suarez e Arthur potrebbero prendere la strada di uscita pure Messi e Griezmann. «L’andamento della pandemia ha sconvolto molte aspettative, ridotto le entrate e aumentato i costi per le tutele sanitarie – ha dichiarato Tebas, presidente della Liga Nacional – in primavera solo 5 giocatori erano risultati positivi, ora ne abbiamo 137. Inoltre si allontana la prospettiva di aprire a gennaio gli stadi ai tifosi. Il calcio spagnolo avrebbe bisogno di 490 milioni per finire la stagione».
Da qui il salary cap. Un discorso molto simile a quello del presidente della Lega Dal Pino: «Siamo molto vicini al disastro economico-finanziario. Se non avremo respiro attraverso ristori e dall’entrata in scena dei fondi nella media company della Lega, il rischio che il sistema si fermi è molto alto». Per questo è allo studio un taglio spese pure in serie A e in questo caso a essere colpite maggiormente sarebbero Juve e Inter. Il Covid, infine, scuote di nuovo pure i calendari Fifa. Dopo lo spostamento dell’Europeo anche il Mondiale per club sarà costretto a subire uno slittamento. La competizione prevista in Qatar a dicembre si svolgerà invece a febbraio 2021.