Maurizio Sarri è il nome in pole per ricoprire la casella del nuovo allenatore giallorosso per la stagione 2021-22 e le successive. Non è un mistero ormai che i Friedkin, analizzate le ipotesi estere decadute per varie motivazioni (su tutte quella di Conceicao ritenuto incompatibile perché ‘troppo accentratore’), abbiano deciso di ripartire da un tecnico italiano, di spessore, che possa imporre sul gruppo una determinata metodologia e che sia una garanzia difficilmente scalfibile agli occhi dei calciatori.
Il primo incontro tra Tiago Pinto e i manager di Sarri, come noto, risale a gennaio. Ramadani ha una serie di interessi intrecciati con i colori giallorossi, non ultimo il futuro di Cengiz Under (calciatore molto stimato da Sarri). Lì il super agente albanese ha proposto il tecnico toscano al general manager portoghese, che non ha chiuso le porte, anzi. Nel frattempo lo staff dell’ex allenatore juventino ha iniziato a studiare la rosa giallorossa, trovando punti di forza e punti deboli, immaginando potenziali rinforzi. Sarri vuole con sé tutto lo staff – compreso l’addetto al drone che monitora gli allenamenti dall’alto – e cinque rinforzi in ruoli specifici, ma la sua volontà è chiara: restare in Italia, salvo offerte faraoniche dell’ultim’ora provenienti dall’Inghilterra che non si sono mai materializzate e nel nostro campionato, la chiamata più convincente è invece arrivata da Trigoria.
I latini dicevano: “Volenti nihil difficile”, cioè nulla è difficile per chi vuole, ma agli intendimenti devono seguire i fatti e come accade sempre nel calcio, il nodo principale è e resta quello economico, che nel caso di specie indirettamente coinvolge anche la Juventus. La prima offerta contrattuale da 3,5 milioni è stata rifiutata dall’entourage del toscano, che vorrebbe una cifra vicina ai 4,5 milioni. Schermaglie tipiche di qualsiasi trattativa e la società giallorossa dovrà fare un ulteriore sforzo nei prossimi incontri previsti entro questa settimana. Nel frattempo Sarri, ufficialmente, è ancora sotto contratto con la Juventus: entro il 31 maggio la società di Agnelli, per evitare di azionare la clausola di rinnovo automatico per un’altra stagione (da 7 milioni netti) deve versare nelle tasche dell’ex manager del Chelsea 2,5 milioni. Una cifra che – secondo indiscrezioni raccolte in casa Juve – i bianconeri vorrebbero ‘alleggerire‘ chiedendo alla Roma di partecipare al pagamento. Ipotesi che Dan Friedkin, al momento, non intende prendere in considerazione, visti i non buoni rapporti tra i due club. Il coltello dalla parte del manico è comunque tra le mani di Sarri, che attende buone notizie da Ramadani per potersi liberare e chiudere così l’intesa con la Roma. Un gioco ad incastri che necessiterà di altri giorni ma che, ascoltando agenti e direttori sportivi, sembra avere già un epilogo scontato: Sarri sulla panchina giallorossa. Per questo motivo il club di Trigoria non avrebbe ancora approfondito dialoghi con altri tecnici italiani. Non resta che attendere.