Si volevano, si cercavano da un po’ e adesso che si sono finalmente trovati. Oliveira da ieri è un giocatore della Roma, arriva in prestito oneroso (un milione di euro) con diritto di riscatto – appunto – fissato a 13 milioni più bonus legati alle presenze e ad obiettivi di squadra di alto livello (qualificazione alla Champions o vittoria di un trofeo). Mourinho lo voleva da un po’, esattamente come lui voleva da tempo affacciarsi nel calcio italiano. Ieri Oliveira (che prenderà la maglia numero 27) si è svegliato prestissimo, alle 5 di mattina, per poi prendere l’aereo per Roma alle 8 (le 9 in Italia).
Come scrive la Gazzetta dello Sport, sbarcato nella Capitale poco dopo le ore 11, si è dedicato ad una sessione molto lunga di visite mediche a Villa Stuart, per poi recarsi a Trigoria per conoscere il suo nuovo ambiente, Mourinho e i compagni. Con lui Mourinho trova una pedina in più a centrocampo, probabilmente un titolare se non fisso giù di lì, sia che si giochi con il 4-2-3-1 sia con il 3-5-2. Sembra fare più coppia con Veretout (che è uno che va) che non con Cristante.
Ovviamente, Oliveira vive questa avventura giallorossa quasi come una nuova vita, lui che in passato ha già lasciato spesso e volentieri il Porto. «È fantastico essere qui, la Roma mi ha voluto fortemente – dice –. Pinto mi ha detto di trasmettere all’ambiente la mia mentalità vincente. Al Porto è vietato perdere, sono abituato». Ed è proprio su questo che Mourinho conterà molto, per avere un upgrade a livello di personalità, visto che anche dopo la Juventus l’ha indicata come una dei difetti della squadra. «Qualsiasi giocatore vorrebbe lavorare con lui, la sua presenza ha avuto un peso nella mia scelta – continua Oliveira – Sono un centrocampista da box to box, a cui piace calciare in porta e sentirsi utile alla causa. L’obiettivo è di vincere qualcosa».