LEGGO (L. CALBONI) – Altro che salti. Sotto inchiesta c’è solo la scala mobile. L’impianto che ha tranciato 24 tifosi del Cska Mosca alla stazione della metropolitana di piazza della Repubblica era «cagionevole», e lo confermano fonti interne dell’Atac. In particolare il responsabile dei servizi tecnici: «Quattro guasti nel solo mese di ottobre».
L’ultimo guasto nemmeno sei giorni fa, mercoledì scorso; dal penultimo sono passati 10 giorni. E altre due rotture si sono verificate in meno di due settimane a inizio ottobre, sempre sullo stesso impianto. Nel frattempo, i continui e sinistri rumori di ferraglia che sono stati riportati dai viaggiatori della stazione della metro A della Capitale, e che si è schiantata il giorno di Roma – Cska Mosca.
Ma che la scala mobile non ha funzionato lo conferma uno dei massimi esperti in Italia, l’ingegner Luigi Clementi, che già nel 2003 si era occupato della morte di Sarah Drummond, la turista inglese morta nel 2003 alla stazione Tiburtina, stritolata da un tapis roulant. «Ogni impianto ha due sistemi di sicurezza, che mettono in funzione il freno meccanico di emergenza, che blocca la scala: uno è il sensore della catena di trazione, che interviene in caso di rottura, l’altro è il limitatore di velocità posto sul motore. Bisogna capire cosa non ha funzionato». Le immagini farebbero supporre un guasto meccanico: «Il fattore legato al peso dei passeggeri è ininfluente, – spiega Clementi – la scala poteva tollerare tranquillamente quel numero di persone». Sono due le inchieste aperte sull’incidente: una interna da parte della municipalizzata dei trasporti, l’altra dalla procura. Gli inquirenti hanno aperto un fascicolo per il reato di disastro colposo, e sono al vaglio le immagini delle otto telecamere che hanno ripreso la scala.