Era l’estate del 2017, quella in cui Schick, mentre era in vacanza alle Maldive, venne a sapere che la Juve rinunciava al suo acquisto e che si sarebbe dovuto fermare per non meglio precisati problemi al cuore. Per lui fu una mazzata terribile, ma il suo staff lo convinse che sarebbe potuto anche essere un bene, visto che si sarebbe scatenata un’asta, dopo l’ottima stagione alla Sampdoria, chiusa con 13 reti in 35 presenze. Lo volevano l’Inter, il Napoli, l’Arsenal e il Borussia, alla fine la spuntò la Roma perché Monchi, dopo aver fallito l’operazione Mahrez, voleva un grande colpo. E allora disse sì a tutte le richieste di Schick – cinque anni di contratto a 2.8 milioni più bonus – e a tutte le richieste della Samp, che per venderlo ottenne 42 milioni (anche se dilazionati). Come riporta la Gazzetta dello Sport, Schick divenne l’acquisto più caro della storia della Roma e questo peso gli è rimasto addosso per tutte le 58 partite in giallorosso, chiuse con la miseria di 8 reti. Due anni dopo il ceco va al Lipsia in prestito per 3,5 milioni (ed eventuale bonus di un altro mezzo milione) più diritto di riscatto a 28, che diventeranno 29 in caso di qualificazione in Champions del club tedesco