CORRIERE DELLO SPORT – A. GHIACCI – Una partita già complicata di per sé, un quarto di finale contro una delle migliori squadre di questa stagione. E la discussione che ha seguito l’inversione del campo per la famosa “concomitanza” con la partita della Lazio (che però ha giocato otto giorni fa…) non è l’unico problema che ha accompagnato la Roma alla sfida di stasera. Dopo due sconfitte pesanti da digerire, infatti, Zeman si presenta al Franchi in totale emergenza, soprattutto per quel che riguarda l’attacco. «Ci siamo rimasti male per aver perso a Catania – ha spiegato il tecnico giallorosso – nel secondo tempo eravamo troppo passivi, non si è vista la voglia di vincere» . No, quella si è fermata al 22 gennaio, alla spettacolare vittoria ottenuta.
INCERTEZZA – L’inizio del 2013 ha riportato la Roma lontano dalle zone che contano, a otto punti dal terzo posto che garantirebbe il raggiungimento dell’obiettivo fissato dalla società, vale a dire l’accesso alla prossima Champions League. In discussione è tornato soprattutto l’operato di Zeman, che ora si gioca gran parte del suo futuro in cinque giorni, per di più contro due allenatori che sono nati a Trigoria e che contro la Roma ce la metteranno sempre tutta. Stasera la Fiorentina di Montella, domenica il posticipo contro l’Inter di Stramaccioni: «Due partite importanti – conferma Zeman – come però quelle che abbiamo già giocato… La squadra deve trovare la voglia di lottare e superare l’avversario. Abbiamo delle assenze ma per me è solo un problema di concentrazione. Nello spogliatoio parliamo, sono contento se la squadra prende iniziativa. Siamo abituati a fare gol ma ne sbagliamo troppi per scarsa determinazione. Dobbiamo migliorare lavorando». (…)