Scusa Rick

Scusa Rick

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Nordista Romanista di Pino Vaccaro

Le mie scuse più sincere a Rick Karsdrop. Lo avevo dato per smarrito, perso, irrimediabilmente congedato dai palcoscenici che contano. Bollato come l’ultimo dei bidoni portati da Monchi nel suo orribile mandato giallorosso. Ero contento in estate che avesse trovato una futura collocazione a Bergamo, alla corte di Gasperini. Oggi mi vengono i brividi pensando a cosa sarebbe diventato tra le mani di “Gasperson”: altro che locomotiva, alla Dea avremmo visto sfrecciare un caccia bombardiere di ultima evoluzione. Ci saremmo strappati, io per primo, ogni singolo capello. Per fortuna l’olandese si è fermato a Roma. Oggi è un’arma letale in più nell’arsenale pericoloso, ma non infinito, a disposizione di Paulo Fonseca. Un regista aggiunto sull’out di destra: piede delicato come la marmellata al mirtillo, potenza di un tornado settembrino dei Caraibi e intelligenza tattica sopraffina. Oggi in quel ruolo se la gioca alla grande con Hakimi per la “palma” di numero uno assoluto della Serie A.

Sembra trascorsa un’eternità da quei giorni in cui sull’olandese piovevano a catinelle critiche e legittime perplessità. Io lo avrei venduto come avrebbero fatto del resto mille altri tifosi come me. Me ne sarei sbarazzato a cuor leggero e sarebbe stata una “minchiata” colossale. Per fortuna la Roma ha pensato diversamente e per qualche fantastica coincidenza del destino, l’olandese se l’é tenuto strettissimo. E oggi se lo gode alla grande. Vediamo finalmente il grande giocatore che a suo tempo avevamo immaginato di aver acquistato, ma che per infortuni e comportamenti personali non sempre irreprensibili non avevamo quasi mai apprezzato. Ora Rick, l’olandese volante, è un martello pneumatico che produce assist deliziosi con la continuità di una catena di montaggio americana del Michigan e con la qualità del “made in Italy”. Merito di Paulo il mozambicano che in Karsdorp ha creduto, cancellando mille dubbi. I miei per primi. Con la Samp ha innescato Dzeko con una sciabolata chirurgica: un turbinio di forza e precisione che fatto evaporare il catenaccio ordinato con il quale mister Ranieri aveva cercato di impantanare i nostri sogni di gloria. L’ Olimpico inzuppato d’acqua è sembrato la trincea perfetta per la strategia di guerra di resistenza a oltranza di Sir Claudio, ma per fortuna l’asse Karsdorp-Dzeko ha ribaltato il piano speculativo della Samp. Vittoria della maturità mi verrebbe da dire. Con calma, attenzione e cinismo la Roma ha conquistato una vittoria tanto preziosa quanto meritata. L’anno scorso di questi tempi non l’avremmo mai portata a casa e invece oggi la squadra di Fonseca è una realtà più solida, più forte, più compatta. Può arrivare lontano, ma il messaggio non deve cambiare: Fonseca si sta meritando sul campo i rinforzi di gennaio. Dateglieli senza esitazione, senza perdere tempo. Uno che fa rinascere Karsdorp merita tantissimo credito. Ci ha creduto fermamente e lo ha rimesso in campo un po’ alla volta ricostruendolo prima nella psiche e poi nella corsa. L’olandese volante ha creduto in quel percorso che Fonseca gli ha imposto. È passato anche attraverso errori difensivi evidenti e tra mille sofferenze, come in un viaggio spirituale, è stato forgiato a nuova vita. Un combattente raffinato alla corte di Paulo del Mozambico. Io mi aggiungo umilmente alla schiera dei tifosi che chiedono scusa a Rick da Rotterdam. È uscito dalle ombre e dalla cappa di oscura mediocrità nella quale si era infilato e ora risplende d’oro come il binario di destra che sta facendo luccicare dopo ogni sprint mozzafiato. Grazie Paulo. Grazie Rick.

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