CORRIERE DELLA SERA (G. PIACENTINI) – Cosa hanno in comune Totti, Bojan, Osvaldo, Borriello, Borini, Okaka e pure i giovani (tornati con la Primavera proprio per l’abbondanza che c’è nel reparto offensivo) Caprari e Verre? Semplice, alla casella dei gol segnati in partite ufficiali in questa stagione sono ancora tutti fermi a quota zero. Un dato che nessuno, dopo l’ingaggio di un tecnico come Luis Enrique «specializzato» nel gioco offensivo, si aspettava.
Eppure dopo quattro gare ufficiali – due di Europa League e due di campionato – la Roma ha realizzato solamente due gol, e nessuno porta la firma di un attaccante (con lo Slovan ha segnato Perrotta, col Cagliari De Rossi). “Non sono preoccupato – il concetto che il tecnico spagnolo va ripetendo da un pò di tempo – perché ho tante alternative in attacco, e giocatori che in carriera hanno sempre segnato». Vero. Ma è vero pure che molti dei giocatori a disposizione non sembrano a loro agio nel nuovo 4-3-3 romanista.
Probabilmente Luis Enrique si aspettava un inserimento più rapido da parte di Bojan e Osvaldo, giocatori che ha espressamente richiesto a Walter Sabatini. Lo spagnolo dopo tre presenze impalpabili contro Slovan (due volte) e Cagliari è rimasto per novanta minuti in panchina contro l’Inter, mentre l’italo-argentino finora ha deluso e in molti già si chiedono se non siano troppi i 15 milioni (18 con i bonus) che la Roma ha investito su di lui. Sono andati meglio Marco Borriello e Fabio Borini: il paradosso nasce dal fatto che il primo è stato sul mercato fino all’ultimo giorno, il secondo è arrivato proprio in extremis. Borriello, come Osvaldo, si sente un centravanti ma sta cercando di adattarsi come meglio può alla sua nuova realtà; Borini, invece, sembra l’attaccante con le caratteristiche più adatte per giocare esterno nel tridente di Luis Enrique e con l’Inter lo ha dimostrato.
Francesco Totti merita un capitolo a parte. Luis Enrique vuole che l’attaccante centrale del suo tridente non sia un vero centravanti ma più un trequartista, che sappia fare il rifinitore e creare spazi per gli altri due attaccanti. Caratteristiche che solo Totti, tra gli attaccanti a disposizione in questo momento, possiede. Allontanarlo così tanto dalla porta appare però un lusso che la Roma non può permettersi.
In attesa del recupero di Lamela, che potrebbe rappresentare la quadratura del cerchio e che è vicino alla sua prima convocazione, contro il Siena sarà ancora il capitano a guidare l’attacco giallorosso. Al suo fianco dovrebbe essersi guadagnato la conferma Borini mentre Bojan dovrebbe prendere il posto di Osvaldo. Sempre che Luis Enrique non decida di giocare la carta Borriello.