IL TEMPO – «Non mollate, la Champions League è fondamentale». Le parole di Thomas DiBenedetto dopo la sconfitta con la Juventus riecheggiano da Miami. Ma più che un allarme, sono uno stimolo per la squadra. Il rischio che non vengano ascoltate è già calcolato. Stimata tra i 20 e i 24 milioni di euro la perdita in bilancio nel caso di mancata partecipazione alla prossima Champions, durante le ultime trattative a Roma gli americani hanno chiesto e ottenuto di spostare nella ricapitalizzazione una parte della cifra stanziata per l’acquisto del club. Unicredit, nella doppia veste di venditore e futuro partner, si è trovata d’accordo: è opportuno alzare il budget per il rafforzamento della squadra in vista di una rifondazione comunque inevitabile. Detto, fatto: il pacchetto di maggioranza della società sarà venduto per circa 67 milioni di euro rispetto ai 77 pattuiti in precedenza, con l’impegno dei due azionisti (americani e banca) a una prima ricapitalizzazione di circa 45 milioni di euro e non più di 35. Il fallimento del traguardo Champions, ormai sempre più probabile, non troverà quindi impreparata la nuova società. Ma alcuni danni non si potranno evitare: diventerebbe impossibile l’ingaggio di un allenatore «di grido», Ancelotti o Guardiola che sia. Ecco perché le quotazioni di Montella sono in rialzo. Un bel paradosso: ha più chance di restare l’anno prossimo se finisce male questo campionato. In caso contrario, si giocherà comunque le sue chance, mentre la nuova proprietà potra preparare un mercato con i fiocchi. Intanto si avvicina il cambio di guardia in società. Ieri gli avvocati hanno continuato a lavorare ieri sui contratti, collegati in conference call con i legali dello studio americano Bingham. Mancano ancora dei documenti che gli avvocati di Unicredit dovrebbero sistemare e inviare alla controparte nei prossimi giorni, mentre negli Usa si lavora per fornire le garanzie mancanti. Al momento la firma resta fissata al 15 aprile a Boston. DiBenedetto, impegnato a Miami, si tiene costantemente informato e ormai si sente parte integrante del mondo Roma